Interviste – La biologa Elisabetta Filosi ci racconta “Coesistenza Festival”

Ciao Elisabetta, nessuno meglio di te – biologa specializzata in zoologia dei vertebrati, appassionata di grandi carnivori, particolarmente attenta alla mediazione culturale e alla comunicazione della scienza – può raccontarci cos’è “Coesistenza Festival”, che si terrà in Lessinia dal 2 al 4 settembre. In realtà già la scelta del nome e l’immagine della locandina (splendida!) sono decisamente chiarificatrici ma, per chi fosse “distratto”, vuoi raccontarci qual è la tematica della manifestazione e di quale coesistenza parliamo?

Lo splendido scenario dell’altopiano della Lessinia, sede del Festival

Il tema del Coesistenza Festival è la coesistenza tra uomo e fauna selvatica. Viviamo un territorio in cui la fauna selvatica, tra cui i grandi carnivori come orso e lupo, sono in ripresa e questo implica una presa di coscienza, un cambio di comportamento e una volontà nell’accettare e affrontare nuove sfide. Il Coesistenza Festival permetterà di affrontare questi delicati ed interessanti temi analizzando il passato, esplorando il presente ed ipotizzando il futuro. Lo faremo cercando di coinvolgere il più possibile il pubblico con attività ed eventi divertenti, stimolanti e adatti a chiunque abbia voglia di passare un week end di cultura e divertimento all’aria aperta.

Perché è così necessaria e più che mai ora questa coesistenza?

Il conflitto tra uomo e fauna selvatica è un problema emergente a livello globale. È una conseguenza della crescita demografica, dell’espansione dei centri urbani con il conseguente inglobamento di aree ad alta naturalità. Parallelamente abbiamo però anche un ritorno alle campagne, ai pascoli e un aumento delle attività outdoor che ci portano per forza di cose a condividere gli spazi naturali rimasti con la fauna selvatica locale. “Coesistenza” diventerà sempre più una parola chiave, con un forte impatto sia sulle società umane, sia sugli ambienti naturali e sulla fauna selvatica, sia nelle periferie delle aree urbanizzate che nelle zone rurali. La coesistenza è un passaggio essenziale se vogliamo lavorare sulla conservazione della fauna e degli ambienti naturali; trovare le giuste strategie per interagire con la fauna selvatica è anche fondamentale per il nostro benessere e la nostra sicurezza.

Tralasciando per un momento le questioni etiche e morali rispetto alle altre specie… in un momento storico in cui è innegabile che l’impatto antropico sia sempre più tangibile è plausibile affermare che la coesistenza sia l’unica via “utile” anche per il genere umano?

Il termine coesistenza racchiude molteplici significati e tutti, a mio parere, fondamentali per poter raggiungere un equilibrio, anche a livello sociale. Lavorare sulla coesistenza, sull’accettazione dell’altro e sul migliorare le interazioni tra gli individui (chiunque essi siano) non può che avere risvolti positivi e portare ad un aumento del benessere.

Specie alloctone: come è possibile affrontare il problema in maniera funzionale?

Il tema della specie alloctone, anche proprio in relazione a equilibri e coesistenza, è un molto complesso, sempre più attuale, e non di facile risoluzione. Ci addentriamo davvero in un campo in cui solo l’esperienza degli specialisti, differente di caso in caso, può fornire risposte significative.

La locandina del Festival

Torniamo al festival: escursioni, letture, laboratori, spettacoli, documentari… sono molteplici le attività che troveremo tra il 2 e il 4 settembre. Vuoi farci una carrellata delle iniziative?

Il Festival permetterà di avvicinarsi al tema della coesistenza attraverso cinema, teatro, archeologia, laboratori di scrittura, pittura, caffè scientifici e molto altro. Ad animare il Festival saranno le parole del carismatico Emanuele Biggi, naturalista, fotografo e dal 2013 co-conduttore del programma televisivo Rai Geo che dialogherà insieme agli esperti del Parco Nazionale dello Stelvio sul tema: pubblico, coesistenza e percezione. Riccardo Rao, professore associato di Storia Medievale dell’Università degli Studi di Bergamo, autore del libro “Il tempo dei lupi”, accompagnerà il pubblico nel mondo della letteratura dedicata al lupo e alla storia del suo rapporto con l’uomo. Chi lo vorrà potrà sperimentare in prima persona tecniche di scrittura creativa oppure lasciarsi emozionare dalle letture serali attorno al fuoco. Lorenzo Dotti, autore e illustratore, porterà il pubblico in un viaggio di coesistenza ed arte: raccontare la natura con matita e pennelli. Il cinema parlerà di coesistenza attraverso gli occhi di Federico Betta, autore de ‘La Frequentazione dell’orso’, documentario premiato all’ultima edizione del Trento Film Festival. Gli interventi di esperti faunisti, degli esperti del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e del Parco Nazionale dello Stelvio aiuteranno a riflettere sul valore ecologico e ambientale della fauna sul territorio. Gli archeologi daranno una prospettiva storica del rapporto che i nostri antenati hanno avuto con gli animali selvatici. Gli educatori avvicineranno i più piccoli al tema della coesistenza con laboratori divertenti e interattivi. Le guide ambientali e gli accompagnatori di media montagna guideranno i presenti in escursioni tematiche sul territorio. Diversi i dibattiti in programma per comprendere e approfondire la tecnica delle misure di prevenzione e protezione dagli attacchi da lupo.

Le iniziative sono tantissime e sono state studiate per soddisfare tutti i target e per fornire una panoramica completa sull’argomento.

Ci sono iniziative dedicate ai più piccoli?

Certo, dedicati esclusivamente a loro ci sono diversi laboratori: “So che ci sei!” è un laboratorio per conoscere le tracce animali e capire così chi vive nel bosco. “Young Ranger”, realizzato dal progetto Wolfalps.eu aiuta i più piccoli a diventare giovani esploratori nel rispetto dell’ambiente e di chi lo abita. “Coesistenza, viaggio intorno al mondo” affronta il tema della coesistenza attraverso gli occhi e le parole dei bambini di diverse parti del mondo, è un laboratorio per scoprire gli animali più iconici dei diversi continenti e come coesistono con le popolazioni locali. Per finire “Il ritorno del lupo” racconta la storia del ritorno del lupo sulle Alpi nord orientali.

Chi c’è dietro al “Coesistenza Festival”?

L’evento è organizzato da Pams Foundation, dall’Associazione di Promozione Sociale Io non ho paura del lupo, insieme al Gruppo Grandi Carnivori del CAI, all‘Associazione Culturale Forte delle Benne, con ilpatrocinio di CAI Club Alpino Italiano e con il supporto della Fondazione Caritro.

In questi mesi abbiamo trovato il supporto di molte realtà locali e non che condividono con noi i temi e lo spirito del Festival. Sono realtà, spesso cresciute sul territorio, che per motivi molto diversi vivono nel loro quotidiano il concetto di coesistenza con la fauna.

Nello specifico supportano l’iniziativa Fondazione Caritro, il Gruppo Grandi Carnivori del CAI, Patagonia, LIFE WolfAlps EU, Birrificio Birra del Bosco, Outdoor Manifesto, Cascada, Calze GM, Ursus Adventures Rafting & Outdoor Center Val di Sole, Quelle del Baito, AIGAE Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche, Idea Monatagna Editore, Natcom.

Media partner dell’evento sarà La Rivista della Natura.

Perché l’Altopiano della Lessinia?

Perché questo territorio ha un ruolo peculiare nel racconto della coesistenza e per i grandi contrasti che qui il ritorno dei predatori ha generato. Proprio qui, infatti, 10 anni fa il lupo ha consolidato il suo ritorno nelle Alpi orientali.

Link utili e informazioni aggiuntive per chi volesse partecipare?

Il programma completo è disponibile sul nostro sito www.coesistenzafestival.it

Per qualsiasi informazione possono contattarci all’indirizzo mail: info@coesistenzafestival.it

Per approfondimenti, curiosità sugli eventi, interviste ai nostri ospiti e supporter seguiteci sulle pagine Facebook e Instagram.

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