Animal target: Avifauna (in particolare anatidi, ardeidi, podicipedidi, scolopacidi, laridi)
La provincia di Varese, come in verità anche le province limitrofe, nasconde dei veri e propri tesori per gli appassionati di birdwatching. Di uno di questi abbiamo già parlato, le sorprendenti vasche dell’Arnetta, oggi vi porteremo invece sulle rive del Lago Maggiore.
All’ombra dell’imponente Rocca di Angera, sul Lago Maggiore, resiste ancora e nonostante tutto (purtroppo l’incuria e la stupidità non hanno confini) alla pressione antropica una importante zona umida, l’Oasi della Bruschera. Facilmente accessibile (si può lasciare la macchina a pochi metri dall’ingresso per poi proseguire a piedi), rappresenta ciò che resta di un’area un tempo molto più vasta che si sviluppava sul territorio.
Attualmente la rete ecologica è composta da due tipi di aree: le ZPS, previste dalla Direttiva “Uccelli”, e i Siti di Importanza Comunitaria (SIC), che verranno classificati come ZSC. L’Oasi faunistica Bruschera è stata istituita per proteggere “tutta la fauna presente, con particolare riferimento al rifugio, alla riproduzione ed alla sosta dell’avifauna migratoria e stanziale nidificante, della vegetazione lacustre e palustre e del territorio in generale nella sua integrità di importante zona umida e paesaggistica”.
La Bruschera è collocata su una fondamentale rotta di migrazione per l’avifauna, che trova riparo numerosa tra i fitti canneti e sulle rive del lago e dei corsi d’acqua che la attraversano. Rappresenta uno degli ultimi lembi di foresta allagata della Lombardia, caratterizzata da un vasto bosco igrofilo ad ontano nero (Alnus glutinosa), un sistema di risorgive, prati umidi, stagni e canneti insieme a boschi di querce in cui sono inseriti piccoli appezzamenti agricoli. E’ insomma l’habitat ideale per numerosissime specie di uccelli che in tutte le stagioni affollano quest’area.
Noi di Animal Trip non le abbiamo mai censite ma gli amici del GIO sì. Sono infatti stati pubblicati i risultati del monitoraggio 2105-2017 sulla ZPS “canneti del Lago Maggiore” e… davvero le sorprese non mancano (nel 2017 sono state censite 71 specie!). Basti solo un nome per ingolosirvi… lo svasso cornuto (Podiceps auritus)!
Non abbiamo mai censito le specie, ma all’Oasi della Bruschera ci siamo stati diverse volte e sempre con soddisfazione. Passeggiando tra la vegetazione lacustre, è infatti facile scorgere numerosi anatidi, cigni reali, svassi maggiori (in particolare la stagione degli amori di questi splendidi podicipedidi (Podiceps cristatus) e lo spettacolo dei rituali di corteggiamento meritano da soli una visita) oppure ascoltare il melodioso richiamo del nibbio bruno (Milvus migrans) che nidifica nell’Oasi.
Le fughe delle folaghe (Fulica atra) e delle gallinelle (Gallinula chloropus) sorprendono all’improvviso chi cammina distrattamente, gli ardeidi spesso compaiono in tutta la loro imponenza. Tra questi, purtroppo non così frequenti come vorremmo, anche l’airone rosso (Ardea purpurea) e, principalmente in inverno, il signore dei canneti, il tarabuso (Botaurus stellaris) che ogni volta ci sfugge (ma si sa, con i lifer ci vuole pazienza).
E poi numerosi laridi e scolopacidi… insomma con amore e pazienza le osservazioni davvero non mancano!
Prof. Gip. Barbatus
©Tutti i diritti relativi a testo e immagini sono riservati, proprietà di Animal Trip
Vuoi inviarci i tuoi Diari di Viaggio? Scopri QUI come