La Sicilia selvaggia: fenicotteri, tartarughe, lagune e mare cristallino. L’Oasi di Vendicari

Schermata 2017-06-14 alle 14.04.25Animal target: fenicotteri e avifauna, tartarughe careta careta – Periodo: inizio ottobre

La Sicilia è terra di cultura nel senso più ampio del termine. La cucina ricchissima e i vini che sanno di mare, le città barocche, il sapore appena accennato di Africa e Medioriente  e il sentore di una storia millenaria e avvincente si ritrovano ovunque in questa enorme isola del Mediterraneo.

Ma la Sicilia ha anche un enorme patrimonio naturalistico e faunistico che spesso passa in secondo piano.

web_DSC0031Una settimana sarà sufficiente a soddisfare l’appetito di cultura, quello di relax nel mare cristallino e quello di natura incontaminata? Sicuramente no ma io e la mia compagna abbiamo un piano. Si decide di concentrarsi sulla costa est, dato che si atterra a Catania. L’idea di una vacanza nomade, ogni giorno on the road viene però abbandonata dopo i primi tre giorni; prima o poi arriva l’autunno anche in Sicilia e, nonostante un mare ancora eccezionalmente caldo, la parte a nord in questi primi giorni di ottobre è colpita da piogge e temporali. Niente Eolie perché affrontare la spesa di traghetto e hotel col rischio di dovervici rimanere rintanati non è una buona idea; sfumata per due volte la salita all’imponente Etna (causa chicchi di grandine grossi come ciliegie) ci si dirige con l’auto a nolo verso sud dato che il disegnino del meteo mostra da Siracusa in giù dei soli belli grossi, gialli e rassicuranti.

web_DSC0258Ripieghiamo quindi sul piano B (che comunque è un signor piano) quello cioè di stare di stanza a Marzamemi, un delizioso borgo di pescatori sulla punta estrema a sud est, dove una coppia di amici sta ristrutturando un appartamento per farci un B&B (Casa Memi si chiamerà). Da lì con meno ansia potremo partire alla volta delle città barocche, goderci un mare da sogno, e usufruire di due guide personali tutte per noi! In più saremo a due passi da una delle croci più grosse che ho segnato a matita sulla mia mappa: l’Oasi di Vendicari (Riserva Naturali Oasi Faunistica Vendicari per essere precisi).

webIMG_2894Ogni mattina all’alba prima di partire per le altre escursioni “gastronomicoludicoculturali” potrò dedicarmi a delle passeggiate in questa riserva naturale famosa per uccelli e tartarughe! Oltretutto, questa verde lingua di terra, è affacciata sul mare e ha delle spiagge molto rinomate e selvagge tra cui, tra le tante, la Spiaggia Marianelli e la famosissima Calamosche. Doppio godimento…

Marzamemi è a un tiro di schioppo dalla riserva, in cinque minuti di auto sono al suo confine meridionale mentre con dieci minuti arrivo nel suo punto centrale, la vecchia tonnara e le sue lagune artificiali; la prima giornata la si dedica in realtà allo svacco in spiaggia a pochi metri dal confine col parco ma ho comunque la fortuna di veder balenare, vicino a riva tra le onde, un piccolo barracuda a caccia nel mare smeraldo e, soprattutto, trovare i segni di un evento straordinario: la nascita dei piccoli di tartaruga Caretta Caretta. Si notano distintamente i segni nella sabbia del loro cammino verso il mare che parte dalle piccole buche ad una ventina di metri dal bagno asciuga. Delle tartarughe nemmeno l’ombra, deve essere successo qualche giorno prima, ma è comunque un ritrovamento emozionante, per quasi 14 anni fino al loro ritorno nel 2010 (accolto dall’entusiasmo degli ambientalisti) questi affascinanti animali delicati avevano addirittura smesso di nidificare qui… diciamo che ho “quasi” assistito ad un miracolo della natura!

web_DSC0092La riserva è attraversata da diversi sentieri da nord a sud ma nelle mie successive due visite mattutine – prima di partire alla volta di altre escursioni come detto – mi concentro sulla zona centrale per comodità, all’ingresso della sede del parco. Lì, oltre al solito panorama mozzafiato del mare siciliano, si scorgono in lontananza gli affascinanti ruderi dell’antica tonnara e della torre Sveva. Ci sono dei capanni di avvistamento appena all’ingresso del parco che danno sui pantani, le piccole lagune vicine alla nostra tonnara abbandonata durante la seconda guerra mondiale. Un anfiteatro perfetto per un’avifauna ricchissima, sia stanziale che di passaggio nei lunghi viaggi dall’Africa all’Europa centrale. Un elenco dei primi avvistamenti sarebbe troppo lungo vista la quantità, in pochi minuti posso avvistare gabbiani corallini, piro-piro, pantane, aironi bianchi, gazzette, cormorani… Un’accoglienza degna della calorosa Sicilia!

web_DSC0208Dopo una mezzora al capanno, complice il periodo poco “turistico”, capisco che anche camminando tranquillo sul sentiero, i volatili non vengono disturbati oltremodo dalla mia presenza solitaria e mi incammino in direzione del mare e degli affascinanti ruderi. Un giovane fenicottero che non ha ancora assunto la tipica colorazione rosa posa per le mie foto mentre due martin pescatori mi sfrecciano accanto diverse volte. Un rapace più timido e fugace (tanto da non riuscire a riconoscerlo) schizza fuori da un cespuglio. web_DSC0098Guardo il cielo e due fenicotteri rosa mi volano sopra la testa… stanno arrivando? Stanno partendo? Non lo so. E’ strano penso tra me e me, sono animali a cui si associa idealmente il concetto di grazia, di leggerezza; è vero, c’è vento ma sono tutto tranne che aggraziati nel loro incedere nel cielo. Sono quasi goffi e buffi direi questi uccelli bislunghi. Eppure al contempo infondono un senso di pace e di bellezza estrema. Sarà per quest’idea di libertà, del gesto del volare intendo, incredibile e semplice al tempo stesso? Oppure è l’aurea di coraggio di chi sfida i confini nazionali, le distanze immense e i mari tumultuosi a donare a quest’animale un fascino tutto particolare e a nobilitare le sue movenze? Nemmeno questo so; ma di certo i miei occhi si incollano alle loro ali finché non diventano due puntini all’orizzonte.

web_DSC0191Arrivo tra le colonne che non sorreggono più un tetto ormai; qualche farfalla ritardataria si appoggia a dei fiori gialli, delle grosse lucertole si godono il sole mentre ancora nel cielo si affollano stormi di uccelli (questa volta aironi cenerini); di fronte a me il rumore del mare, alle mie spalle due spatole si affannano nelle loro attività mattutine. Mi sento bene.

L’Oasi di Vendicari è stata un’entusiasmante sorpresa; l’autunno è un periodo meno ricco di avifauna rispetto forse alla primavera e l’estate ma certamente è una stagione ideale per chi come me rifugge il caos di vacanzieri che affollano le località di mare e cercano momenti di solitudine in compagnia degli animali.

Le spiagge per lo snorkeling  – Gli itinerari a piedi  –  Gli uccelli a seconda della stagione

Delmiele Tasso

Foto Ale Zoc

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