Come ripetiamo ogni volta, l’immensa foresta primordiale di Bialowieza è un luogo che non si dimentica. Qui la natura, pur minacciata dalla stupidità e dall’avidità umana, sembra ancora “autentica”: gli alberi secolari, la natura che segue lentamente il suo corso ciclico, i frutti che germogliano e crescono, la vita che cerca spazio verso l’alto, verso la luce, per poi crollare al suolo e diventare preda di muschi e funghi, con i loro incredibili colori e le forme più stravaganti. E i bisonti, i lupi, le volpi… per non parlare della straordinaria avifauna . Da quando vi abbiamo messo piede la prima volta, qualche anno fa, non facciamo che ripeterci che torneremo. Così quando l’amico fotografo naturalista Stefano Speziali ci ha mandato delle foto… beh… è stato un colpo al cuore. Eccovele!


Il bisonte europeo (Bison bonasus) è l’animale iconico di Bialowieza: è il più grande animale selvatico terrestre rimasto nel nostro continente, misura generalmente 2,8-3 m di lunghezza e 1,8-2,2 m d’altezza e pesa 300-920 kg. Mediamente più alto del bisonte americano (Bison bison), rispetto a quest’ultimo ha una peluria meno folta nella parte anteriore del corpo, mentre coda e corna sono più lunghe e predilige ambienti forestali. In passato fu cacciato fino alla totale scomparsa. Dopo la reintroduzione di esemplari allevati in cattività, ha trovato proprio qui in Polonia e nella confinante Bielorussia un habitat ideale

Le volpi (Vulpes vulpes) sono piuttosto frequenti, incontrarle non è difficile (a differenza dei lupi, di cui spesso si vedono solo tracce, escrementi, pelo… ) né apprezzarne lo straordinario opportunismo


La popolazione dei cervi (Cervus elaphus) di Bialowieza conta numerosissimi esemplari. Soprattutto negli orari più favorevoli, all’alba, al tramonto, di notte, spesso ci si imbatte in singoli esemplari o in branchi piuttosto numerosi. Nelle due foto, l’evidente dimorfismo sessuale

L’aquila di mare o aquila di mare codabianca (Haliaeetus albicilla) è un altro degli straordinari incontri che si possono fare a Bialowieza, usufruendo degli appositi capanni

Sempre da capanno, un astore (Accipiter gentilis) in tutta la sua fierezza

Un raro picide, il picchio rosso mezzano (Dendrocopos medius), più elusivo e meno frequente del maggiore (Dendrocopos major)
Foto di Stefano Speziali
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Ciao, il picchio rosso dell’ultima foto è più un mezzano che un minore
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Ciao Niccolò, grazie. Anch’io appena ho visto la foto ho avuto il tuo stesso dubbio (Dendrocoptes medius) ma l’autore, Stefano, dice minore.
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Becco un po’ più lungo che nel minore, addome rossiccio/rosato (nel prm è sempre bianco), estensione e tonalità del rosso sulla nuca (il juv. di minore ha la stessa estensione del rosso dell’adulto, cambia solo se è maschio/femmina; non funziona come nel pr maggiore, nel quale il juv ha molto più rosso dell’adulto), colorazione del dorso (nero vs nero e bianco)
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Ciao, i principali caratteri per distinguerli: colorazione del dorso (nero nel mezzano, nero e bianco nel minore), dimensione del becco (più grande nel mezzano), colorazione del basso addome (bianco nel minore, rosso tenue nel mezzano), tonalità ed estensione del rosso sulla nuca
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Grazie, molto chiaro
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Equivoco chiarito… Stefano mi aveva detto mezzano, io avevo detto sbagliando minore e ho scritto minore…
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