Diari – Come vivere un’esperienza perfetta di birdwatching alle Isole Faroe

Dopo aver visitato l’Islanda, la Norvegia, l’Irlanda e la Scozia, quest’anno sono finalmente riuscito ad aggiungere un altro importante tassello alle mie mete del Nord Europa visitando le isole Faroe (che ci hanno proprio recentemente presentato gli amici di Copenaghen.it), grazie ad un allentamento delle misure di contenimento dell’epidemia Covid che mi avevano portato a disdire il viaggio 2 anni prima.

Queste isole “ai confini del mondo” regalano paesaggi e atmosfere unici che rendono l’osservazione particolarmente entusiasmante e meritano di essere vissute non solo per il birdwatching e la fotografia naturalistica ma anche con dei piccoli trekking , motivo per cui in questo breve articolo sarà mia cura indicare anche località che, oltre al valore naturalistico, sono interessanti anche dal punto di vista paesaggistico. Le Faroe, letteralmente “isole delle pecore”, sono un gruppo di 18 isole disperse nell’oceano atlantico a diverse centinaia di km dai paesi più vicini, con un clima estremamente piovoso, battute sempre da forte vento, con un grande valore naturalistico e paesaggistico, ma che per loro natura presentano difficoltà logistiche non indifferenti, specialmente se si vogliono visitare interamente.

Un labbo in volo presso il faro di Kallur

Dal 1 gennaio 2012 sono state censite ben 305 specie di uccelli, di cui 50 specie nidificano regolarmente sull’isola e altre 60 sono visitatrici regolari, mentre le restanti sono visitatrici scarse o rare delle isole.

E’ scontato che per godere appieno del potenziale di queste isole, il periodo migliore è l’estate, dove decine di migliaia di uccelli raggiungono le impervie coste di queste isole per nidificare. Se dovessi indicare il periodo migliore direi probabilmente luglio, per poter godere di giornate di luce molto lunghe, un clima più mite con teoricamente meno pioggia (ma la pioggia e il vento resteranno comunque una costante) e soprattutto il culmine della nidificazione, perché purtroppo le settimane centrali di agosto sono già tardive e alcune specie iniziano a riprendere il mare.

Un’uria nera con preda al porto di Dalur

Tra il 10 e il 18 agosto le puffins e i fulmari erano ancora numerosi sulle scogliere, ma le urie nere e comuni e specialmente le gazze marine erano già pochissime, in particolare quest’ultime le ho potute osservare solo in mare.

Il primo importante consiglio è scaricare la seguente guida gratuita Birds of Faore Islands sul seguente sito: https://visitfaroeislands.com/en/see-do/activities/birdwatching . In essa troverete nel dettaglio le zone migliori da visitare per osservare le principali specie di uccelli, con una sezione dedicata alle tre Ramsar Areas (zone di particolare interesse per l’avifauna ed in generale per la biodiversità sottoposte a particolare tutela) e una check list dedicata alle principali specie osservabili in base alla stagione.

Altro suggerimento è, già una settimana prima della partenza, di prenotare almeno 2 traghetti per Mykines, possibilmente per due giorni non consecutivi (la disdetta è entro le 48 ore). Il motivo è molto semplice: l’Isola di Mykines è il paradiso dell’avifauna, li troverete le principali specie target e saranno spesso molto vicine, perdersi quest’isola sarebbe un vero dramma per ogni birder e fotografo naturalista (qui il link per prenotare il traghetto https://www.mykines.fo/). Non fate l’errore di prenotare all’ultimo, specie in alta stagione o di limitarvi ad una sola prenotazione, perché il traghetto è molto piccolo, imbarca solo 60 persone e spesso il viaggio viene cancellato per il mare mosso.

Un fulmaro fotografato dal traghetto per Mykines

Io a Mykines sono stato due volte e non me ne sono pentito, è proprio da quest’isola che vorrei iniziare la mia esperienza, tralasciando una narrazione cronologica e concentrandomi su quelli che considero i migliori hot-spots.

Isola di Mykines

E’ l’isola più occidentale dell’arcipelago, famosa per l’abbondante presenza di avifauna durante il periodo estivo. La partenza del traghetto è da Port Sørvágur, nei minuti che precedono l’imbarco sbinocolate nel porto perché oltre urie nere e delle distanti gazze marine ho potuto osservare una bellissima moretta codona ,purtroppo in eclissi ( ma agosto per gli anatidi va così).

Una moretta codona in eclisse

Il viaggio in traghetto dura circa 45 minuti, lungo il tragitto è facile osservare fulmari, sterne artiche, gabbiani reali nordici, gabbiani zafferani, mugnaiacci, gabbiani tridattili, sule (che nidificano sull’isola) , pulcinella di mare e qualche labbo oltre a stercorari maggiori.

Uno stercorario maggiore in volo

Arrivati sull’isola, nella scogliera davanti il porto vi aspetterà una colonia di gabbiani tridattili. Dopo aver pagato la tassa di accesso all’isola (circa 30 euro) dirigetevi lungo la salita, da lì potrete raggiungere le scogliere per ammirare da molto vicino le puffins, ma sono ottimi punti per avvistare da vicino labbi, stercorari maggiori, fulmari e sule.

Una puffin

Purtroppo la strada per raggiungere il faro era interdetta, ma nel caso fosse praticabile suggerisco di proseguirla interamente perché ci si avvicina alla colonia di uccelli delle tempeste codaforcuta. Le brughiere dell’isola sono ottime per avvistare beccacce di mare e chiurli piccoli. Durante il viaggio di ritorno il traghetto farà una breve sosta vicino ad una grotta, li sarà possibile osservare con un pizzico di fortuna la foca grigia.Se a causa del mare mosso vi è stato precluso di visitare Mikynes, esistono comunque delle località in grado di fornirvi avvistamenti interessanti.

Una foca grigia affiora curiosa dall’acqua

Isola di Nolsoy

Situata ad est della capitale Tórshavn, è facilmente raggiungibile in circa 20 minuti mediante un grosso traghetto dal porto della capitale. L’isola è una delle tre Ramsar Areas ed è famosa per custodire la più grande colonia di uccelli delle tempeste. Non fatevi troppo illusioni, avvistarli è molto difficile perché raggiungono i siti di nidificazione (situati ad est dell’isola) solo durante la notte. L’isola comunque merita sicuramente una visita, in particolare se volete unire l’esperienza dell’osservazione con un piacevole trekking che vi permetterà di attraversare l’intera isola fino a raggiungere il faro posto nella parte meridionale, zona di nidificazione di vari alcidi, sule, gabbiani e fulmari.

Puffins all’isola di Nolsoy

Arrivati al porto noterete subito una nutrita presenza di gabbiani tridattili, durante il cammino nelle brughiere che attraverserete sarà facile avvistare beccacce di mare, chiurli piccoli, culbianchi ,con un pizzico di fortuna falaropi beccosottili nei laghetti presenti, qualche stercorario maggiore e labbi. Quest’ultimi nidificano quindi potreste notare dei voli piuttosto ravvicinati degli adulti che sono un chiaro messaggio di essere troppo vicini ai nidi e quindi di dover velocemente allontanarvi dall’area. Una volta raggiunto il faro, se il vostro obiettivo è osservare le puffins da vicino (quando ci si avvicina alle scogliere le zone sono transennate e quindi interdette, sia per proteggere la nidificazione che per l’incolumità delle persone) suggerisco di dirigervi verso ovest seguendo la costa e la relativa staccionata, dopo qualche centinaia di metri si potrà raggiungere un punto, poco sotto un piccolo ponticello in legno, da cui sarà possibile ammirare le pulcinella di mare da vicino. Durante questo breve itinerario ho potuto osservare diversi labbi.

Un labbo tra le brughiere di Nolsoy

Skuvoi

La terza e ultima delle tre Ramsar Areas, famosa per una delle maggiori colonie di stercorari maggiori delle Faroe e della più grande colonia di berte atlantiche (purtroppo non ho potuto visitarla a causa delle difficoltà logistiche nel raggiungerla.

Altri hot spot raggiungibili dall’aeroporto senza traghetti (solo con tunnels sottomarini) raggruppati per isole :

ISOLA DI VAGAR (CON AEROPORTO)

Múlafossur Waterfall: oltre ad essere la cartolina tipica delle Faroe, è un buon punto di osservazione per le puffins, le urie nere, i fulmari, le sterne artichee qualche sula.

Spiaggia di Sørvágur: durante la bassa marea buona per corriere grossi, beccacce di mare, voltapietre e diversi gabbiani tra cui mugnaiacci.

Trælanípan: uno dei punti più belli delle isole Faroe, da queste scogliere la vista è meravigliosa e durante il sentiero che costeggia il lago di Leitisvatn, il più grande delle Faroe, è facile osservare stercorari maggiori.

ISOLA DI STREYMOY

Il villaggio di Kirkjubøur posto a circa 15 minuti in macchina dalla capitale: specie interessanti strolaga maggiore, strolaga minore, smergo minore.

Smerghi minori al tramonto

Ottimo punto di osservazione anche per le sule in pesca, voltapietre, spioncelli marini e zafferani.

Mjauvotn: laghetti dove tra alcune oche selvatiche ho potuto avvistare un’oca zamperosse, zona buona per anatidi, in particolare morette comuni.

Saksun: oltre ad essere uno dei luoghi paesaggisticamente più interessanti è un buon punto per osservare stercorari maggiori e sterne artiche.

Tjørnuvík: una meravigliosa spiaggia posta nella parte settentrionale dell’isoladove sono presenti diverse beccacce di mare e dove tra le cime che la circondano si vedono volare stercorari maggiori.

ISOLA DI EYSTUROY

Villaggio di Gjógv col suo porto naturale: situato a nord dell’Isola di Eysturoy, oltre che farsi apprezzare dal punto di vista paesaggistico, è un buon punto di osservazione per marangoni dal ciuffo, stercorari maggiori, puffins ,urie nere, fulmari e sule. Suggerisco di seguire il sentiero che porta in cima alla scogliera (attenzione che in caso di pioggia si forma molto fango e il sentiero si fa estremamente scivoloso).

Toftavatn: lago e zona di brughiera con diverse oche selvatiche, cigni selvatici, labbi. Zona potenzialmente interessante per falaropi.

Klakkur laghetto: meraviglioso laghetto in punto panoramico dove poter osservare le sterne artiche a pesca a distanza ravvicinata (suggerisco di continuare il sentiero fino in cima al monte per una vista mozzafiato).

Vista da Klakkur

ISOLA DI VIÐOY

Praktfuldt udsigtspunkt, Kirkjugøta, Viðareiði, Færøerne: piccolo villaggio nel punto più settentrionale dell’arcipelago, la scogliera vicina è un buon punto di osservazione per sule, fulmari, labbi, sterne artiche e urie nere.

ISOLA DI BORÐOY

Múli: altro minuscolo villaggio, continuando il sentiero verso nord sarà possibile avvicinarsi a dei siti di nidificazione di puffins, urie nere, urie comuni e fulmari.

ALTRI HOT SPOT CHE RICHIEDONO L’UTILIZZO DEL TRAGHETTO

ISOLA DI KALSOY (raggiungibile col traghetto da Klaksvík e percorribile in autobus)

Un giovane di gabbiano zafferano

Kallur Lighthouse: posto nel punto più settentrionale dell’isola di Kalsoy, raggiungibile con un breve trekking dal vicino villaggio Trøllanes, oltre a rappresentare uno dei punti più panoramici dell’intero arcipelago è un ottimo sito per osservare la nidificazione di pulcinella di mare, urie, fulmari , e per osservare sule , labbi e stercorari maggiori e corvi imperiali.

Parte della maestosa scogliera davanti al faro di Kallur

Villaggio Trøllanes: la vicina scogliera è un ottimo punto per osservare e fotografare da vicino le puffins (forse la miglior alternativa nel caso non sia possibile raggiungere Mykines), ottimo punto anche per gabbiani tridattili.

ISOLA DI SANDOI:

Di rilevante osservato un nutrito stormo di oltre 300 oche facciabianca nei pressi del lago di Sandur. La visita dell’isola non è particolarmente consigliata.

Oche facciabianca in volo

Concludo con la mia mia personale lista di specie osservate. Purtroppo non sono riuscito a vedere lo smeriglio, il falaropo beccosottile ( era già troppo tardi) e gli unici due uccelli delle tempeste erano troppo distanti per una identificazione certa.

PERIODO DI OSSERVAZIONE DAL 08.08.2022 AL 18.08.2022

1) piccione selvatico (sono numerosi e qui veramente selvatici)

2) tortora dal collare

3) merlo

4) passera oltremontana

5) ballerina bianca

6) storno (sottospecie tipica)

7) pettirosso

8) scricciolo

9) spioncello marino (piuttosto numeroso lungo le coste)

10) culbianco

11) beccaccia di mare

12) voltapietre

13) cornacchia grigia

14) corvo imperiale (si trovano spesso vicino alle scogliere)

15) gabbiano reale nordico

16) gabbiano comune

17) zafferano ssp graellsii

18) mugnaiaccio

19) fulmaro (una specie estremamente comune)

20) sterna artica (comuni)

21) edredone (molto comune nei porti)

22) Germano reale

23) strolaga maggiore (un individuo giovane)

24) stercorario maggiore (piuttosto comune)

25) sula (relativamente comune)

26) pulcinella di mare (si riproduce numerosa)

27) uria nera (è facilmente osservabile nei fiordi vicino ai porti)

28) labbo (piuttosto comune)

29) Cigno selvatico

30) marangone dal ciuffo (abbastanza comune)

31) chiurlo piccolo (comune)

32) oche selvatiche (comuni)

33) moretta

34) smergo minore (piuttosto scarso)

35) gabbiano tridattilo (comuni)

36) piovanello pancianera

37) uria

38) berta dell’Atlantico (Puffinus puffinus ) viste pochissime e solamente dal traghetto

39) beccaccino

40) alzavola

41) corriere grosso

42) gavina

43) uccello delle tempeste (ind. Troppo distante per capire se fosse un codaforcuta)

44) gazza marina

45) moretta codona (solo un individuo)

46) oca zamperosse (solo un individuo)

47) strolaga minore (cinque esemplari)

48) oca facciabianca (circa 300 esemplari)

49) oca canadese

Foto e testo di Mario Monfrini, fotografo naturalista

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