Eppure dovrebbe proprio essere possibile incontrarla, almeno ogni tanto. Il suo areale in Italia è, pur in modo discontinuo, piuttosto ampio. Invece la sua mascherina color crema, il suo corpo affusolato e agile, molto raramente appaiono agli occhi anche degli osservatori più attenti. Parliamo proprio di lei, la puzzola europea (Mustela putorius), il mustelide più elusivo della fauna italiana.
Non è la moffetta (genere Mephitis), non è la zorilla (genere Ictonyx), con cui la puzzola è solo lontanamente imparentata pur condividendone la caratteristica capacità di secernere una sostanza maleodorante da apposite ghiandole sottocaudali. La specie ha legami assai più diretti con le altre specie di mustelidi come il visone europeo (Mustela lutreola), con cui si ibrida facilmente.
Sei sono le sottospecie riconosciute (Mustela putorius anglia, Mustela putorius aureola, Mustela putorius caledoniae, Mustela putorius mosquensis, Mustela putorius putorius, Mustela putorius rotschildi), invece le sottospecie eversmanii e furo vengono attualmente considerate specie a sé stanti. E’ diffusa in tutta Europa, a nord fino alla Svezia meridionale e alla Finlandia meridionale, manca invece sul versante adriatico della Croazia e in Grecia, mentre la si trova, seppure sia ancor più rara che da noi, in Gran Bretagna. In Italia è diffusa, sia pure in maniera piuttosto discontinua, in tutta la penisola, non nelle isole. Ma fateci caso, nessuno, o quasi, la fotografa mai e anche le fototrappole raramente la immortalano. Insomma, una specie di fantasma! Saranno le abitudini notturne, la continua ricerca di luoghi protetti dove nascondersi, siano tane di volpi o conigli o cataste di legna in zone di poco passaggio… le segnalazioni sono pochissime!
E non è nemmeno minuscola: misura fino a 60 cm di lunghezza, di cui fino a 20 cm di coda, per un peso che può superare il chilo e mezzo nei maschi, decisamente più grandi delle femmine. Il pelo, rado e setoloso d’estate e folto e sericeo d’inverno, è di colore bruno scuro sul dorso, con tendenza a scurirsi man mano che si va verso la zona ventrale, che, così come le zampe e la coda, tende al colore nero: è presente inoltre un folto sottopelo di color crema, la cui presenza è particolarmente evidente sui fianchi dell’animale. La testa, anch’essa nera, presenta dei disegni bianchi o di color crema su orecchie, muso e guance che vanno a formare – come dicevamo e indizio da cui è facilmente riconoscibile – una curiosa mascherina attorno agli occhi.
Difficile anche percepirne il verso: a causa delle sue abitudini spiccatamente solitarie, la puzzola è assai poco comunicativa e per la maggior parte del tempo resta in silenzio, anche se è in grado di emettere brevi guaiti o squittii.
Insomma, un vero fantasma, e per questo una preda ambitissima per noi animaltrippers! Che la caccia (fotografica) continui!
Prof. Gip. Barbatus
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