Recensioni – Il pastore di stambecchi

Cognetti l’aveva detto. E, dopo averlo conosciuto, ci siamo fidati. L’abbiamo letto e aveva ragione. Un libro di montagna (edito da Ponte alle Grazie, 2018), un bellissimo libro di montagna. L’antropologa alpina Irene Borgna raccoglie i ricordi dell’ultraottuagenario Louis Oreiller, il pastore di stambecchi del titolo, “il signore delle cenge rocciose, la sentinella dei valichi secondari, l’esperto delle morene nascoste”. Una vita interamente trascorsa in montagna quella di Louis, nella sua valle in Valle D’Aosta, a Rhȇme-Notre-Dame, senza mai allontanarsene veramente. Radici profonde, che lo hanno tenuto in vita nonostante le fatiche enormi e le difficoltà, mentre gli amici erano spazzati via dall’alcool, dalla solitudine, dalla malattia. Perché il mondo che ci racconta non è quello cittadino “artificiale” dell’alta quota di oggi, della sfida alla montagna, della salita alla vetta ad ogni costo, ma quello della dignità della povertà del secolo scorso, del non avere nulla ma sentirsi parte di una realtà che ci insegna ogni giorno a ringraziare: “Ho regnato su quel reame di sassi non perché era mio, ma perché gli appartenevo”.

Bracconiere per fame, manovale, quindi guardiaparco nel Parco Nazionale del Gran Paradiso e guardiacaccia nella riserva privata della nobile famiglia Rossi. Sempre in movimento, sempre a piedi lungo sentieri sconosciuti e pericolosi, spesso solo, Louis attraverso le lenti del binocolo ha imparato ad amare e rispettare la montagna come un figlio ama e rispetta la madre, chiedendole il permesso di passare e accettandone i rifiuti. Ha imparato ad amare anche i suoi abitanti prediletti, gli animali. Camosci, stambecchi, marmotte, aquile e gipeti, numerose sono le memorie che li vedono protagonisti. In particolar modo gli stambecchi, fieri e impavidi davanti al pericolo, capaci di anticipare l’arrivo della neve (“quando fanno la rosa”) e il pericolo.

Una vita sempre “fuori traccia”, dalla parte dei più deboli, a volte così intensa da sembrare esagerata, lungo il pericoloso crinale di una libertà assoluta, a cui Louis non sa neppure oggi rinunciare.

Un universo oggi perso quasi irrimediabilmente, che semplicemente non esiste più, vinto dalla ricerca della comodità, dall’ossessione per il denaro e dalla velocità. Ed è un vero peccato, che lascia l’amaro in bocca.

 

©Tutti i diritti relativi al testo sono riservati, proprietà di Animal Trip

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