Diari – Birdwatching and wildlife in Islanda: la mia Top 10 degli avvistamenti dell’estate 2025

Sono passati esattamente 10 anni dal mio primo viaggio in Islanda, un’esperienza indimenticabile in una terra selvaggia e unica nel suo genere. Esistono luoghi che hanno il potere di stregarti e di farti vivere emozioni che porterai dentro per tutta la vita e l’Islanda è sicuramente uno di questi, specialmente per gli appassionati di fauna artica (NdR, condividiamo ogni parola, per noi della redazione il sogno resta Hornstrandir). Rispetto a 10 anni fa, il viaggio è stato sicuramente più ambizioso per itinerario, modalità di pernottamento e target fotografici. Quest’anno con i miei compagni di viaggio ci siamo concessi una 4×4 per poter esplorare le impervie piste “F” e le zone interne, abbiamo preferito i campeggi alle guesthouse per vivere un’esperienza più “wild” e godere di maggior versatilità organizzativa e logistica e, cosa non da poco, abbiamo potuto godere di un’attrezzatura fotografica che prima potevamo solo sognare.

Top 10

1) Attraversando i meravigliosi West Fjords, i fiordi occidentali, lungo una strada che costeggia un tratto incantevole di costa, Elisa, la ragazza di mio fratello, ferma l’auto e dice ” Ho visto un rapace posato pochi metri più indietro”. La mia reazione è euforica e subito chiedo “Grande o piccolo?” “Grande”. Ci metto qualche secondo prima di parlare, ma il tremolio delle mie mani e della mia voce già palesa le mie emozioni. “”Potrebbe essere un girfalco, preparate le macchine fotografiche, abbassate già i finestrini e facciamo inversione restando in religioso silenzio!”. Pochi secondi dopo, una sagoma inconfondibile di un grosso falco spicca su una montagnetta di vegetazione. Si tratta di un giovane girfalco, fiero ed elegante su quel “trono” naturale, quasi a valor comunicare di essere “il re dei falchi”. 
Non è stato un incontro solo molto fortunato per la rarità della specie ma anche e specialmente per la breve distanza che ci separava dal soggetto e dalla sua indifferenza nei nostri confronti.
Il grosso rapace era in fase digestiva e dopo qualche minuto ha espulso una borra, preziosi minuti per goderci la sua bellezza e per portare a casa interessanti scatti.

Lo spettacolare giovane girfalco (Falco rusticolus)


2) Lungo la strada che conduce alla meravigliosa scogliera di Làtrabjarg, famoso hot spot per l’avifauna, ci siamo imbattuti in una colonia di sterne codalunga. Questi meravigliosi sternidi dal volo elegante, agile ed elastico e dal temperamento “vivace”, sono una gioia da osservare per degli amanti del birdwatching. Decidiamo quindi di fermare l’auto per qualche minuto per goderci lo spettacolo e per portarci a casa qualche scatto, sempre rimanendo all’interno del nostro veicolo. In prossimità dei nidi e dei giovani, gli adulti diventano molto aggressivi e non è difficile osservare scene di mobbing verso altri uccelli, come beccacce di mare o gabbiani. Per chi deciderà di intraprendere un viaggio fotografico in Islanda, la scelta di fotografare dall’auto rimane per diversi soggetti e situazioni una scelta vincente.

Sterna codalunga (Sterna paradisea) con preda

3) La scogliera di Làtrabjarg, la più occidentale d’Europa, si estende per oltre 14 km e si eleva fino a raggiungere un’altezza di oltre 400 metri. E’ considerata uno dei migliori hot spot per osservare diverse specie di uccelli nidificanti tra cui: urie nere, urie comuni, pulcinella di mare, gazze marine, fulmari, gabbiani glauchi, gabbiani tridattili ecc. Essendoci già stato 10 anni fa, ben sapevo che le settimane centrali di agosto sono già troppo tardive per godere la nidificazione di diverse specie, in particolar modo degli alcidi. Tuttavia con l’aiuto del binocolo qualche uria, gazza marina e pulcinella di mare siamo riusciti a osservarle, oltre che a un paio di sule, qualche corvo imperiale e una meravigliosa predazione combinata di una coppia di smerigli su un culbianco, purtroppo troppo improvvisa per essere degnamente fotografata. I protagonisti delle nostre foto sono stati i fulmari, i gabbiani glauchi e i gabbiani tridattili.

Gabbiano tridattilo (Rissa tridactyla)


4) Lungo un’impervia strada sterrata nel cuore dei fiordi occidentali, mentre sono totalmente immerso nella contemplazione del territorio con l’obiettivo di scovare qualche specie, noto un grosso limicolo sopra un sasso: “Fermate l’auto, c’è una pittima reale a pochi metri di distanza sul sasso a bordo strada!”. La nota natura confidente della specie ci ha permesso di avvicinarci nella sua totale indifferenza, permettendoci di godere appieno della sua bellezza. Mi collego a questo incontro per sottolineare che in Islanda i soggetti sono mediamente più confidenti che in Italia e che, con le dovute precauzioni e attenzioni, si possono fare scatti anche con lunghezze focali più corte rispetto a quelle necessarie nel nostro Paese.

I magnifici colori della pittima reale (Limosa limosa)


5) Ci troviamo nell’ultimo tratto di costa dei fiordi occidentali quando, durante una delle tante soste alla ricerca dei falaropi presso i laghetti costieri, ci imbattiamo in un bell’esemplare di foca comune (Phoca vitulina). Un incontro non inusuale per il luogo, ma rispetto a quelli precedenti il soggetto è solitario e particolarmente fotogenico, sdraiato su un masso in una distesa di alghe. Nel tratto di fiordo alle sue spalle due strolaghe maggiori sono in piena fase trofica e non molto distante nuota un gruppo di morette arlecchino. La foca è rimasta placidamente sdraiata, regalandoci simpatiche pose oziose alternate da ampi sbadigli.

Foca un posa (Phoca vitulina)
 

6) Tra le nostre tappe del viaggio non poteva mancare il Myvatn, una perla incastonata in un paesaggio da favola che, oltre ad essere una delle attrazioni più sorprendenti dell’Islanda, è considerato un tempio del birdwatching. Sono segnalate nella zona più di 115 specie di uccelli, delle quali 42 nidificanti. Questo lago, parte integrante di una riserva protetta, è particolarmente indicato per l’osservazione degli anatidi, degli svassi e delle strolaghe ed è famoso anche per la massiccia presenza di moscerini. Tra le diverse specie osservate, tra cui l’endemico quattrocchi d’Islanda, strolaghe maggiori, canapiglie, morette, morette grigie. Il protagonista assoluto dei nostri scatti è stato però lo svasso cornuto, ancora in abito estivo, particolarmente vistoso e caratteristico.

Svasso cornuto (Podiceps auritus) in abito


7) Durante l’attesa per imbarcarci sulla nave per effettuare il whalewatching nella baia di Skjàlfandi, rinuncio volentieri ad una calda sosta in un bar per bere un orrendo caffè lungo da circa 6 euro per dedicare tempo prezioso all’osservazione dell’avifauna nel porto di Hùsavìk. La perseveranza è premiata con diversi scatti alle urie nere, specie non difficile da osservare all’interno del porto. Questi alcidi si sono dimostrati particolarmente confidenti, permettendo scatti ravvicinati ad una specie che trovo di grande fascino, forse perché praticamente impossibile da fotografare in Italia, anche rispetto alla “cugina”gazza marina (di cui ancora ricordiamo una celebre invasione di qualche anno fa).

Una giovane uria nera (Cepphus grylle) vista da molto vicino


8) La laguna glaciale di Jokulsàrlòn, con la vicina spiaggia di Diamond Beach, è sicuramente tra le mete più famose dell’Islanda, attirando migliaia di turisti ogni giorno. Complice una giornata particolarmente calda e assolata con ben 17 gradi (10 anni prima ne avevamo trovati 5 con pioviggine), la località pullula di turisti di diverse nazionalità. fortunatamente questo non ci ha impedito di goderci l’osservazione di alcune specie interessanti come: labbi, stercorari maggiori, morette arlecchino, sterne codalunga, foche comuni, zigoli delle nevi e qualche confidente corriere grosso.

Uno dei limicoli più frequenti, il corriere grosso (Charadrius hiaticula)

Il piccolo zigolo delle nevi (Plectrophenax nivalis)


9) La spiaggia di Reynisfjara, con le due colonne di basalto nero che si ergono dal mare, è probabilmente la più iconica e famosa dell’Islanda. Ad attenderci un tempo degno d’Islanda con pioggia e forte vento che rendono quasi difficoltoso restare in piedi. Non avendo adeguatamente soddisfatto la nostra voglia di “puffins” nei precedenti giorni, abbiamo trovato una scogliera nelle vicinanze che sulla carta si dimostra particolarmente idonea alla loro presenza, è così è! Nonostante il vento, queste ultime ore di giorno ci regalano, complice anche la morbida e calda luce del tramonto, scatti particolarmente suggestivi alle pulcinella di mare e ai fulmari.

L‘inconfondibili puffin, la pulcinella di mare (Fratercula arctica)

Un fulmaro in volo (Fulmarus glacialis)


10) Dopo diversi giorni passati quasi interamente sulla costa, finalmente giunge il momento di avventurarci nel selvaggio entroterra islandese. Il Landmannalaugar è uno dei siti vulcanici più maestosi d’Islanda e ha mantenuto negli anni praticamente intatta la sua bellezza naturale. Una regione incontaminata in cui la natura la fa da padrone, complice anche la sua remota posizione e le strade impervie per arrivarci. I trekking che abbiamo fatto nei tre giorni di permanenza tra crateri colorati e vapori ancestrali, uniti dallo spartano campeggio, sono stati un concentrato di essenzialità e di wilderness. L’ambiente primordiale e vulcanico è particolarmente ostile anche per la fauna selvatica, resistono infatti poche specie specializzate. Tra queste l’incontro più emozionante è stato quello con le pernici bianche.

Un suggestivo spaccato del Landmannalaugar

Lo straordinario mimetismo della pernice bianca (Lagopus muta)


11) Con una superficie di 84 km quadrati, il lago naturale di Thingvallavtn, è il più grande dell’Islanda. Si trova in parte nei confini del Parco Nazionale di Thingvellir, il più antico parco nazionale islandese e l’unico con lo status di patrimonio mondiale dell’UNESCO. Per molti questa località è famosa per essere stato il sito del primo parlamento rappresentativo democraticamente eletto nella storia del mondo. Per degli appassionati di avifauna il sito è invece un vero paradiso del birdwatching. Tra le diverse specie osservate meritano un cenno 3 confidenti (e probabilmente patriottiche!) strolaghe minori, lungo il tratto di fiume proprio davanti al sito del parlamento. Seguendo un sentiero che ci ha portato a ridosso delle sponde del lago, al di fuori dei più noti siti turistici, sono state un gruppo di quattro strolaghe maggiori a regalarci forte emozioni. Per quanto sia le strolaghe minori che, anche se relativamente meno, quelle maggiori, siano una presenza costante nei laghi del Nord Italia nel periodo invernale, posso garantire che così vicine e specialmente in abito offrono uno spettacolo indimenticabile.

L’eleganza assoluta della strolaga minore (Gavia immer)

L’abbacinante bellezza delle strolaghe maggiori (Gavia stellata)


Segue un elenco delle specie osservate dal 9 agosto al 24 agosto 2025 (per un totale di circa 3700 km di strada percorsi in auto)

Come detto, il periodo non è quello maggiormente consigliato per l’osservazione dell’avifauna, la stagione riproduttiva è pressoché finita. Le grandi scogliere, come la famosissima Làtrabjarg, offrono ancora possibilità di osservazione ma con numeri scarsi e, in particolare per le pulcinella di mare, dal tardo pomeriggio. Negli stessi giorni alle isole Faroe, invece, la situazione era totalmente diversa per i puffins, la stagione riproduttiva era ancora molto attiva.
Atro caso emblematico è quello dei falaropi, i grandi assenti del viaggio. Nonostante avessi mantenuto una ricerca scrupolosa e quasi capillare dei siti più idonei, gli unici due individui di falaropo beccosottile li abbiamo ritrovati esattamente nello stesso laghetto dove li vidi 10 anni prima e dove ho insistito per ritornare (un laghetto costiero in una riserva naturale davanti al paese di Hofn).
Per chi ha la possibilità, suggerisco come periodo migliore inizi luglio.
Considerando che il viaggio non è stato esclusivamente mirato al birdwatching e che abbiamo dovuto mediare tra diverse attività tra cui il trekking senza tralasciare le note bellezze paesaggistiche come cascate, geyser, spiagge, lagune glaciali, canyon ecc, le specie osservate non sono state a mio avviso poche. Forse qualche sforzo in più meritava l’osservazione delle oche per avvistare l’oca zamperosee (Anser brachyrhynchus), non rilevata, e l’osservazione dei limicoli. Per quest’ultimi il grande assente è stato il piovanello violetto, osservato facilmente in diverse occasioni dieci anni prima. L’impossibilità di aggiungere un cannocchiale all’attrezzatura portata per mancanza di spazio nel bagaglio a mano, ha sicuramente limitato le nostre osservazioni.
In questi dieci anni l’Islanda ha subito decisi cambiamenti: le strade principali sono state tutte asfaltate, tutti i parcheggi delle principali attrazioni sono diventati a pagamento e in particolare la costa sud ha visto crescere enormemente il numero di turisti. Chi fosse intenzionato a visitare quest’isola per scopi puramente naturalistici, dovrebbe valutare l’ipotesi di spendere gran parte del viaggio nei fiordi occidentali che, oltre ad offrire paesaggi e incontri di specie meravigliose, permettono ancora di vivere il territorio con una quasi totale assenza di turismo.

Lista delle specie osservate

UCCELLI

1) gabbiano comune (Chroicocephalus ridibundus)
2)gabbiano tridattilo (Rissa tridactyla)
3) gabbiamo reale nordico (Larus argentatus)
4) gabbiano zafferano (Larus fuscus, probabilmente graellsii)
5) mugnaiaccio (Larus marinus)
6) gabbiano glauco (Larus hyperboreus)
7)fulmaro (Fulmarus glacialis)
8) labbo (Stercorarius parasiticus)
9)sterna codalunga (Sterna paradisaea)
10) cormorano (Phalacrocorax carbo)
11) strolaga maggiore (Gavia immer)
12) strolaga minore (Gavia stellata)
13) edredone (Somateria mollissima)
14) piviere dorato (Pluvialis apricaria)
15) pivieressa (Pluvialis squatarola)
16) voltapietre (Arenaria interpres)
17) beccaccia di mare (Haematopus ostralegus)
18) chiurlo piccolo (Numenius phaeopus)
19) germano reale (Anas platyrhynchos)
20) pettegola (Tringa totanus)
21) beccaccino (Gallinago gallinago)
22) ballerina bianca (Motacilla alba)
23) storno (Sturnus vulgaris)
24) corvo imperiale (Corvus corax)
25) cigno selvatico (Cygnus cygnus)
26) oca selvatica (Anser anser)
27) merlo (Turdus merula)
28) girfalco (Falco rusticolus)
29) tordo sassello (Turdus iliacus)
30) uria nera (Cepphus grylle)
31) pulcinella di mare (Fratercula arctica)
32) corriere grosso (Charadrius hiaticula)
33) sula (Morus bassanus)
34) smeriglio (Falco columbarius)
35) culbianco (Oenanthe oenanthe)
36) zigolo delle nevi (Plectrophenax nivalis)
37) uria (Uria aalge)
38) uria di Brunnich (Uris lomvia)
39) pittima reale (Limosa limosa)
40) moretta arlecchino (Histrionicus histrionicus)
41) smergo minore (Mergus serrator)
42) oca lombardella (Anser albifrons)
43) oca colombaccio (Branta bernicola)
44) scricciolo (Troglodytes troglodytes islandicus) col suo caratteristico becco più lungo e scuro
45) cornacchia nera (Corvus corone)
46) tuffetto (Tachybaptus ruficollis)
47) moretta (Aythya fuligula)
48) svasso cornuto (Podiceps auritus)
49) fischione (Mareca penelope)
50) moretta grigia (Aythya marila)
51) organetto (Acanthis flammea)
52) quattrocchi d’islanda (Bucephala islandica)
53) stercorario maggiore (Stercorarius skua)
54) gazza marina (Alca torda)
55) falaropo beccosottile (Phalaropus lobatus)
56) piccione (Columba livia) in certi ambienti veramente selvatico
57) pispola (Anthus pratensis)
58) oca facciabianca (Branta leucopsis)
59) pernice bianca (Lagopus muta)
60) canapiglia (Mareca strepera)
61) piovanello pancianera (Calidris alpina)
62) piovanello maggiore (Calidris canutus)
63) piovanello tridattilo (Calidris alba)
64) smergo maggiore (Mergus merganser)
65) alzavola (Anas crecca)
66) passera europea (Passer domesticus)
67) cesena (Turdus pilaris)

MAMMIFERI
1) megattera (Megaptera novaeangliae)
2) volpe artica (Vulpes lagopus)

3) balenottera minore (Balaenoptera acutorostrata)

4) foca comune (Phoca vitulina)

Foto e testo di Mario Monfrini, fotografo naturalista

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2 commenti

  1. Bellissimo e dettagliato racconto molto ricco di notizie.

    Sono stata in Islanda ad aprile dello scorso anno, con un viaggio fotografico avente come tour leader un mio amico grandissimo fotografo ma specializzato più che altro in foto paesaggistiche. Mi manca il lato… naturalistico, ti chiedo se organizzi questi viaggi solo per te e amici, mi piacerebbe accodarmi a persone che abbiano interessi in comune…

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    • Cara Maria Angela, ti rispondo dalla redazione di Animal Trip a nome di Mario. Mario e’ un bravissimo fotografo naturalistico indipendente, non organizza ne’ guida tour di fotografi. Comunque l’offerta per l’Islanda da qualche anno è in forte crescita, sicuramente puoi trovare tour operator specializzati. Un caro saluto

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