“Wandering Italia”: in cammino per ritrovare sé stessi. Intervista con l’autore

Ciao Manuel, bentornato su Animal Trip!

Grazie Luca, è sempre un piacere.

Allora: è passato un bel po’ di tempo dal nostro primo incontro: come procede il tuo progetto inerro.land?

Beh, diciamo che procede un po’ a rilento, ovviamente, visto la situazione che stiamo vivendo e che, tra le altre cose, ha bloccato quasi completamente la mia attività di guida naturalistica. Adesso, però, sembra che qualcosa ricominci a muoversi. Speriamo…

Però so che ci sono delle importanti novità…

Sì, importantissime direi, perché dopo tre anni e mezzo dalla sua conclusione sono finalmente riuscito a finire e pubblicare il libro che racconta la mia più grande avventura, Wandering Italia.

Ecco, per chi non lo sapesse, spiegaci cos’è e cos’è stato Wandering Italia.

Wandering Italia è stato un sogno che avevo da ragazzo e che ho provato a realizzare: nel 2018, il 14 maggio per l’esattezza, sono partito dal confine tra Lazio Abruzzo e Molise e ho risalito gli Appennini per poi ricongiungermi alle Alpi al confine con la Francia. L’idea era di percorrere l’intero arco alpino fino a raggiungere Trieste anche se, come tu sai, mi sono dovuto fermare purtroppo prima, dopo “solo” 52 giorni di trekking in solitaria.

E, quindi, il tuo libro parla di questo viaggio.

Sì, ma non solo. Vedi, Wandering Italia è stata sì un’avventura, finora quella personalmente più grande, ma fa parte di un disegno più complesso, ossia è parte integrante del percorso della mia esistenza tutta. Nel libro, quindi, racconto ovviamente questa meravigliosa esperienza in una sorta di diario di viaggio, ma anche i motivi che mi hanno spinto a decidere di cercare di realizzare questo sogno e di fare qualcosa della mia vita, sia per me stesso, che per mia figlia.

Ti puoi spiegare meglio?

Certo, Wandering Italia è stata sì una scelta coraggiosa, a suo modo, visto che avrei dovuto affrontare da solo 3500 km di montagne e di ignoto, ma non è stata la scelta più coraggiosa che abbia fatto in vita mia, che invece è stata quando a 42 anni ho deciso di mollare il lavoro fisso, vincere la depressione in cui stava affondando e rimettermi in gioco decidendo di inseguire le mie passioni e fare di queste un lavoro. Quindi, già allora scelsi di affrontare l’ignoto con tutte le 1000 domande che questo comportava, e Wandering Italia è stato solo il passo successivo: un viaggio per conoscere me stesso, per mettermi alla prova e per dimostrare a me e a mia figlia, con l’esperienza pratica e non solo a parole, che la ricerca della propria felicità e il cercare di realizzare i propri sogni devono essere la principale ragione di vita.

Quindi è per questo che hai intitolato il libro “Wandering Italia – Un viaggio per riprendersi la vita”?

Esattamente! Nel libro parlo ovviamente del viaggio fisico, ossia quello reale, fatto di incontri con persone meravigliose, con la fauna selvatica, e dei fantastici luoghi che ho attraversato, ma parlo anche delle difficoltà, delle incertezze, delle paure, dei cambi di programma, delle coincidenze, delle vittorie e delle sconfitte, tutte cose affrontate realmente nel viaggio, così come nella vita. E allora Wandering Italia diventa quasi una metafora del percorso della nostra esistenza, della necessità di andare avanti nonostante tutto, del dover fare delle scelte, del doversi mettere alla prova, arrivando a scoprire risorse, capacità e qualità che non pensavamo neanche di avere. Perché è solo quando non hai altre possibilità che scopri veramente la tua forza e il poter fare cose che credevi inimmaginabili come, appunto, cambiare interamente la vita riprendendola tra le proprie mani. E questo è quello che Wandering Italia mi ha insegnato.

Tu pensi che sia veramente possibile cambiare la propria vita? Non è forse è un discorso un po’ utopico, soprattutto adesso?

Ma non è forse soprattutto adesso che dovremmo cercare di cambiare la nostra vita?

La situazione che viviamo da due anni a questa parte ha completamente stravolto le nostre esistenze e quello che era sicuro, ossia la strada comune tracciata davanti a noi, è improvvisamente cambiato, svanito, e questo ci ha portato sicuramente ad una rivalutazione della vita nella sua complessità, facendoci sentire, di colpo, vulnerabili, mortali, e portandoci, forse, a capire che non abbiamo nulla da perdere se non la nostra stessa vita. E allora, perché non provare a cambiarla?

Credo che molte persone, anche già da prima della pandemia, siano insoddisfatte della propria vita, del dove percorrere la strada comune, del doversi accontentare di quello che passa il convento senza poter davvero sviluppare le proprie potenzialità e quindi realizzare i propri sogni; ma ecco che, a bloccarle anche dal solo provare a cambiare qualcosa, subentra la paura: la paura di non farcela, la paura di perdere anche quel poco che hanno e che poi, il più delle volte, rappresenta la sicurezza economica. Ma vale veramente la pena non provarci, non rischiare, accontentarsi, per poi arrivare in punto di morte con mille rimpianti? Alla fine, abbiamo solo questa vita: non dovremmo cercare di prendere il meglio dal poco tempo che abbiamo a disposizione?

Indubbiamente, ma ammetterai che non è sempre facile…

Certo che non lo è! Ma è forse facile svegliarsi ogni mattina per il resto della propria esistenza per andare a fare un lavoro che magari odiamo pur di arrivare a fine mese? Guarda, affrontare le proprie paure non è mai facile, ma, come si dice, il più difficile è fare il primo passo, il mettersi nella posizione di non poter tornare indietro. Ecco, quando ti trovi in quella situazione, allora sei costretto a tirare fuori il meglio di te perché subentra lo spirito di sopravvivenza che ti spinge ad andare avanti, nonostante tutto, proprio come è successo a me, nella vita come in Wandering Italia. E sai cosa succede quando devi trovare la tua strada? Che inizi a guardarti attorno, inizi a valutare diverse possibilità, inizi a modellarti tu stesso le opportunità che ti porteranno al tuo traguardo, qualunque esso sia. Questo è, appunto, quello che Wandering Italia mi ha insegnato: che si può andare avanti, che possiamo molto di più di quello che crediamo e che, alla fine, la cosa più importante non è la ricchezza o la sicurezza, ma essere sereni e sentir di non sprecare la propria esistenza. In poche parole, sentirsi vivi!

Quindi il tuo libro è diretto a chi magari cerca lo stimolo per decidersi a cambiare la propria vita?

Beh, è pur sempre il resoconto di un’avventura che sicuramente interesserà e appassionerà molto gli amanti della Natura, delle montagne e del trekking, ma sì, spero veramente di poter ispirare anche tutti quelli che vivono nell’incertezza, nel “vorrei ma non posso”, ad almeno provarci, per poi non avere dei rimpianti. Prima di farlo, però, invito tutti a capire cosa vogliono veramente dalla propria vita e, per riuscirci, è necessario prendersi del tempo per sé stessi, lontani da tutto il bombardamento a cui media e social media ci sottopongono ogni giorno; e poi iniziare delle piccole cose, affrontare le piccole paure per poi a mano a mano alzare il tiro: per capire le nostre forze, le nostre capacità o risorse, non è necessario fare un un proprio Wandering Italia, ma mettersi alla prova sì, che sia un viaggio da soli oppure parlare davanti ad una folla, fare una gara sportiva, imparare a nuotare o a scalare una montagna, qualsiasi cosa che ci faccia vince nostre paure! Perché da quelle piccole grandi vittorie nasce il coraggio, la sicurezza e la consapevolezza di poter veramente fare tutto quello che vogliamo. Ti faccio un esempio banale: tutti pensavano che fosse impossibile per me fare Wandering Italia con 25 kg sulle spalle, dieci in più di quelli raccomandati, per lo più leggermente in sovrappeso e con due placche di metallo a tenere insieme tibia e perone! Eppure ho fatto 1550 km a piedi prima di dovermi fermare per problemi fisici ed altri problemi che poi spiego nel libro stesso; ma non ho rimpianti, anzi sono contento e orgoglioso di quello che ho fatto e so che riuscirei ad andare lontano anche adesso che sono fuori allenamento e con 15 kg di più, non sulle spalle questa volta, ma di grasso (ride). Perché è cambiato qualcosa dentro di me, adesso conosco i miei limiti, ma anche la mia forza, e questo mi porta ad affrontare tutto in modo diverso, sfrontato, sicuro. Anche questo periodo…

Wow! Sembra molto accattivante… Un’altra domanda: perché nel sottotitolo c’è “allungando la lista”? Di che lista parli?

Beh, non voglio rovinare ai lettori la sorpresa di scoprirlo, diciamo che è una lista molto molto importante, una che tutti dovrebbero tenere molto stretta.

OK, comprensibile. Senti: oltre alla parte diciamo un po’ “filosofica” del libro, ovviamente Wandering Italia è stato un viaggio fatto di esperienze ed incontri reali. Hai qualche aneddoto da raccontare?

Ce ne sono tantissimi, e infatti nel libro li racconto tutti proprio perché ogni incontro, così come tutti gli imprevisti, sono stati una parte essenziale di questa avventura e la hanno arricchita tantissimo. Ti posso dire che nel libro c’è anche tanta umanità e, se vogliamo, tanta italianità, ossia quella nostra insita capacità di aiutare gli altri, di essere solidali, accoglienti e calorosi, un aspetto a cui non avevo pensato all’inizio e che invece è diventato il fulcro del mio viaggio: in cammino ho incontrato tutte persone stupende con cui ho riso, pianto, condiviso attimi importantissimi per me e per loro, visto che siamo rimasti in contatto e tutti sono stati più che felici di essere menzionati nel libro perché anche loro hanno un bellissimo ricordo di quegli incontri. Però, visto che siamo su Animal Trip, posso dirti che, in un paesino, si ricorderanno a lungo del mio arrivo rincorso dai cinghiali…

Ci sarà un seguito di Wandering Italia?

Non è nei miei più immediati progetti, ma non è escluso: d’altra parte mi sono fermato sul più bello e quelle montagne, così come la voglia di rimettermi alla prova, rimangono molto accattivanti. E poi ho tanta voglia di incontrare ancora tante belle persone…

Grazie mille Manuel, è stato davvero un piacere! Puoi, infine, dirci dove è possibile comprare il tuo libro?

Grazie mille a voi, Luca, è stato davvero un onore ed un piacere.
Il libro quando “Wandering Italia – Un viaggio per riprendersi la vita” si trova in

versione ebook su Kobo e in versione e-book e cartacea, copertina flessibile e copertina rigida, su Amazon.

Ancora grazie di cuore e alla prossima! 

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