Quando il fato ti lascia come unica finestra di vacanza una manciata di giorni nell’ultima settimana di agosto, è necessario trovare un equilibrio tra la voglia di natura selvaggia, esotica (e spesso impegnativa fisicamente), il portafoglio magro e le necessità della propria compagna che, come del resto le tue membra e il tuo cervello, diciamolo, bramano mare, buon cibo e meritato relax.
Dopo svariate ricerche di voli lowcost sul web (una delle mie attività preferite) si decide per Corfù. Isola tra le più verdi e grandi della Grecia, ha sulla carta alcune caratteristiche che potrebbero soddisfare quell’equilibrio di cui abbiamo detto: l’isola è vasta, variegata, rigogliosa e ha un mare invidiabile…
Il celebre “La mia famiglia e altri animali” del naturalista Gerald Durrell è ambientato proprio a Corfù e dopo una lettura rapida della guida sulle isole greche scopro che a sud, la zona meno popolare e turistica, ci sono due parchi naturali, un lago e una salina (Alikes Lefkimmis) dove volatili e altre creature hanno casa.
Proprio a sud ovest, nei pressi del lago Korission, troviamo un piccolo alloggio comodo per esplorare entroterra e spiagge e sfruttare al ritorno dalle gite quelle due orette di luce per cercare di avvistare qualche ospite del lago.
Già in fase di atterraggio si intuisce dall’oblò la bellezza dell’isola (la pista di atterraggio è in una laguna attaccata al mare).

Il motivo non è purtroppo piacevole, ma egoisticamente gioiamo del fatto di notare che nonostante sia agosto le località balneari non traboccano di altri turisti come spesso accade nei mesi più caldi.
L’isola è come detto splendida e molto varia, si passa da scogliere con acque smeraldo a lunghe spiagge di sabbia bianca o di ciottoli più scuri.
Nel nostro girovagare dei primi giorni scopriamo le zone rocciose, che sono tra le mie preferite perché perfette per lo snorkeling. Si nuota tra decine di saraghi e qualche coloratissima donzella pavonina (Thalassoma Pavo). Trovo in due occasioni differenti anche due bellissime e sinuose murene maculate di giallo e un banco di pesciolini blu elettrici che non sono altro che avannotti di Castagnola nera (Chromis Chromis), che crescendo poi cambieranno livrea. Le spiagge in cui ho avuto gli incontri acquatici più interessanti sono l’incantevole Myrtiotissa (che è in gran parte spiaggia nudista) e la minuscola Nissaki a nord-est; ma come detto c’è l’imbarazzo della scelta, ovviamente a partire dalla famosa Paleokastritsa, fino alle calette meno note.
Il Korission è un lungo lago che corre a filo del mare, separato da questo da dune, arbusti e alberi.
La mia prima visita all’accesso a sud, vicino alla bella spiaggia di Issos, si rivela infatti, inizialmente, abbastanza fallimentare, le dune sono molto affascinanti, trovo impronte credo di faina nella sabbia, ma la vegetazione intorno al lago è troppo fitta per arrivare a godere di una buona visuale sulle sue sponde. Sopra di me comunque planano un airone e due garzette e nel fitto canneto il mio arrivo crea scompiglio e piccoli rumori. Quindi qualcuno che mi osserva c’è.

Provo a cercare una duna abbastanza alta per affacciarmi al lago. Ci salgo sudato, il sole che non è ancora sceso mi ricorda che è comunque agosto. Vedo finalmente meglio il lago blu scuro. Ecco delle garzette. Attraverso l’obbiettivo da 300 mm della reflex riconosco un Cavaliere d’Italia: un puntino bianco nero con le lunghe zampe arancioni. In fondo, a quasi un km riesco a intravedere un foltissimo gruppo di garzette… Veramente tante e molto vicine l’una all’altra. Strano. Ma non sono troppo grosse? Aspetta ma non sono totalmente bianche… Quei puntini sono Fenicotteri! Troppo lontani per apprezzarli appieno e per fotografarli… Dopodomani tenterò dall’altro capo del lago sperando si spostino in quella direzione.
Per l’indomani mattina ho infatti in previsione una visita alle saline di Lefkimmi all’alba.
Prima che sorga il sole mi trovo in questo paesaggio lunare. Cammino attento a non rimanere impantanato e aspettando che le zanzare mi diano tregua. Il paesaggio è affascinante, ma di uccelli nemmeno l’ombra. Forse ho scelto l’ora sbagliata, forse il mese sbagliato?

La mia levataccia viene però comunque ricompensata da un’alba spettacolare, da togliere il fiato. Una sorta di visione di un Eden primordiale che vale già da sola la vacanza (e il tampone che ahimè mi aspetta al ritorno).

Con lei cominciano anche a fare capolino alcuni ospiti della salina: ecco una garzetta salterina in piena caccia, una pantana che sfreccia a filo d’acqua e radente a cespugli di salicornia.

All’orizzonte un airone e un rapace massiccio, che purtroppo non riesco a riconoscere prima che si tuffi tra gli alberi alla mia destra. Rimango ancora qualche decina di minuti a godermi il sole che si alza e riprendo la via di casa. Oggi voglio godermi il mare di nuovo.

Il mio secondo assalto al lago Korission è un secondo mezzo fallimento, di ritorno da un tour nel nord sbaglio i tempi e arrivo già con il sole sceso. Tranne le zanzare che mi fanno desistere non avvisto nulla. Ho comunque trovato la via di accesso a nord dove la visuale sulle acque è nettamente migliore.

Riprovo l’ultimo giorno, nel tardo pomeriggio, e questa volta la fortuna è più amica. Dopo qualche minuto nello sterrato con a destra un mare ventoso da surfisti (la spiaggia di Alonaki) e a sinistra dune e canne, eccoli verso la sponda opposta. Una trentina almeno, i fenicotteri! Ancora lontanucci per portare a casa uno scatto decente ma abbastanza vicini per godere con il binocolo del loro incedere buffo e nobile al tempo stesso. Rimango incantato una mezzora a guardarli. Bersaglio centrato.


Domani si riparte e così, dopo l’ultima cena greca, torno a salutare il mare. Mi accoglie una via lattea che ho visto simile solo nel deserto del Kalahari o in alta montagna: mi ricorda, se ancora ce ne fosse bisogno, che Corfù non è solo spiagge e ombrelloni ma è anche spettacolo naturale entusiasmante.


Dormire e mangiare a sud:
Io ho alloggiato da Villa Maria a Perivoli e mi sono trovato molto bene. Vicinissima e raggiungibile anche a piedi c’è la bella e lunga spiaggia di Santa Barbara e due buone taverne: “Barbados” e “Elia”. Spostandosi di non molto in auto sulla costa est, ottima e con terrazza a picco sul mare c’è la “Taverna Savvas”.
Delmiele Tasso – Foto Ale Zoc
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