Diari – Tra geotritoni e salamandrine: preziosi endemismi dei nostri appennini

Salamandrina dagli occhiali

Gli anfibi sono i primi vertebrati che hanno lasciato l’acqua per colonizzare la terra. In passato hanno avuto una notevole espansione e diversificazione, ma oggi sono tra le specie più minacciate al mondo. L’Italia, che in Europa è la nazione con più specie di anfibi (sono 46, di cui 14 endemiche), è il Paese con la situazione più critica. Circondata dal mare ed isolata dal resto d’Europa dalle Alpi, tra coste, isole, pianure, colline e catene montuose, l’Italia è una penisola unica al mondo, e nonostante la massiccia antropizzazione, continua a conservare una biodiversità eccezionale.

In questa eccezionale biodiversità, L’Appennino, che con i suoi 1200 km di lunghezza attraversa tutta l’Italia, occupa una posizione di grande rilievo. È caratterizzato infatti da una flora e una fauna con elevati livelli di endemismo che vanno assolutamente tutelali e fatti conoscere.

L’appennino settentrionale, e in particolare il tratto tosco-emiliano, sarà il luogo della mia spedizione. Il periodo migliore è quello che si avvicina alla primavera, il clima si fa più mite e gli anfibi cominciano il loro nuovo ciclo riproduttivo.

Nei pressi dei corsi d’acqua, specialmente in giornate umide, meglio se piovose, è possibile imbattersi in dei veri e propri mini-draghi, le salamandre.

Salamandra pezzata

In questo caso, non sono alla ricerca della salamandra per eccellenza, la salamandra pezzata Salamandra salamandra (di cui vi abbiamo già raccontato in un’altra occasione su Animal Trip), ma di salamandre molto più piccole e rare, direi uniche, perché endemiche dell’Appennino settentrionale e centrale.

Per avere successo, e poter quindi osservare un mondo straordinariamente attivo e vivo, è bene scegliere un giorno piovoso, quindi munirsi di stivali, mantella per la pioggia e un bel faro se si ha intenzione di far qualche scatto fotografico. Situazione scomoda, ma vi assicuro che il sacrificio ne vale la pena. In queste condizioni è facile trovare molte rane – alcune endemiche, come la rana appenninica (Rana italica) – stupendi fiori selvatici (tra cui diverse orchidee) e insetti, che per fortuna sono ancora molto pochi (evitate di andarci in estate!).

Comunque, oggi ci focalizzeremo sulla ricerca di due particolari salamandre endemiche.

Geotritone italiano

La prima è una piccola salamandra terrestre che, a differenza degli altri urodeli, non si riproduce in acqua. Sto parlando del geotritone italiano (Speleomantes italicus) che presenta le zampe palmate e una colorazione che va dal marrone al rossiccio sul dorso. Sprovvisto di polmoni, respira attraverso la pelle. Per questo motivo è un animale che non va per nessun motivo maneggiato a mani nude. L’habitat ideale è rappresentato da grotte e boschi molto umidi, fino a 1600 m di altitudine.

Geotritone italiano

Ha una lunghezza di appena 10-12,5 cm ed è prossimo alla minaccia di estinzione.

Un altro draghetto, un po’ più diffuso del geotritone e sempre endemico dell’appennino, è la salamandrina dagli occhiali. Trovandoci sull’appennino tosco-emiliano, stiamo sicuramente parlando della Salamandrina perspicillata detta anche salamandrina dagli occhiali settentrionale o salamandrina di Savi.

Salamandrina dagli occhiali

Questa precisazione è dovuta al fatto che nel 2005 si è scoperto, grazie a studi genetici, che in Italia abbiamo due popolazioni di salamandrine dagli occhiali. Quella settentrionale, perspicillata, e quella diffusa nell’appennino meridionale, detta Salamandrina terdigitata. Sono entrambe dette “dagli occhiali” per una macchia chiara a forma di “V” posta sopra la testa, che ricorda appunto un paio di occhiali. Si riproducono in acqua, presentano dorso nero e ventre maculato bianco e rosso che usano come monito per i predatori.

Una passeggiata nei boschi, insomma, può riservare fantastiche sorprese. Certo, bisogna saper cercare e capire qual è il momento giusto. I nostri boschi sono pieni di vita e vanno in ogni modo tutelati.

Per tutti gli animaltrippers che desiderano vivere questa o altre esperienze fotografiche in giro per il mondo, potete contattarmi direttamente sul sito Wildperegrine.com o seguirci sul gruppo Facebook https://www.facebook.com/groups/wildperegrine/

Testo e foto di Pasquale Sannino
©Tutti i diritti relativi a testo e immagini sono riservati

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