LINCE Lynx lynx – schede

lince modAdobeStock_5957108Carnivoro elusivo e particolarmente difficile da avvistare in natura, la lince è il più grande felino europeo (per quanto definita di taglia media se paragonata ai cugini africani, asiatici e americani); il suo peso si aggira tra i 22 e i 38 kg (il maschio è solitamente un quarto più grosso della femmina).

Ha un aspetto maestoso e inconfondibile, con una testa tondeggiante, gli occhi bordati di bianco, peli folti sulle guance che formano delle basette (o fedine) e i caratteristici ciuffi neri sulla punta delle orecchie triangolari.

Ha una coda “mozza” molto corta e possiede arti posteriori potenti, più lunghi rispetto a quelli anteriori. Il folto mantello maculato è bruno con sfumature fulve, grigiastre e giallo-arancione e ampie parti chiare sull’addome ed è di norma più contrastato e intenso nel periodo estivo che in quello invernale.

Le linci originarie delle Alpi erano leggermente più piccole di quelle del centro e nord Europa e non presentavano una maculatura accentuata con un mantello dai colori più uniformi. Ad oggi, a quanto ne sappiamo, dopo secoli di caccia e bracconaggio, salvo scoperte inaspettate, le poche decine di esemplari presenti sull’arco alpino provengono dalle zone nordeuropee a seguito di programmi di reinserimento operati soprattutto in Svizzera, Austria e Slovenia (dedicheremo a breve un approfondimento alle differenti sottospecie).

Il suo ambiente preferito è la foresta di conifere e latifoglie con zone rocciose più elevate in cui può rifugiarsi e controllare le zone circostanti.

E’ un abilissimo cacciatore del crepuscolo che sorprende le prede con un repentino balzo dopo un lento, silenzioso avvicinamento e lunghi appostamenti. Caccia caprioli, cervi, camosci, roditori, volpi, mustelidi ma anche rettili e uccelli. Se il primo e fulmineo attacco non ha l’esito sperato, di rado la lince insegue la preda e, soprattutto con i rivali più grossi e pericolosi come cervi e cinghiali, evita il combattimento prolungato. Consuma le prede più grosse in diversi giorni nutrendosi quasi esclusivamente del tessuto muscolare e avendo cura di nascondere il banchetto di volta in volta. Si ciba di circa uno-due kg di carne al giorno.

Marca gelosamente la sua zona con l’urina dall’odore forte e pungente. E’ un animale solitario che difende l’ampio territorio di caccia da altri predatori (persino dai lupi), anche se in rare occasioni linci di sessi diversi possono “sopportarsi” e condividere lo stesso areale e, nel periodo degli amori, cacciare in coppia.

La stagione degli amori va da dicembre a marzo e la femmina dopo aver trovato un alloggio sicuro in grotte o alberi cavi dà alla luce in media due o tre cuccioli dopo due mesi, cuccioli che nascono ciechi e completamente dipendenti dalla madre. Dopo i quattro mesi di vita cominceranno ad accompagnarla nelle prime battute di caccia mentre raggiungeranno la completa maturazione e l’indipendenza totale solo la primavera seguente. Vivono tra i 10 e i 15 anni.

Curiosità

La lince è una sorta di gatto supereroe. Oltre all’evidente stazza maggiore e alla muscolatura (compie dei balzi anche di tre metri senza fatica) rispetto a quella dei nostri amici da divano, ha sviluppato i sensi in maniera incredibile per sopravvivere e cacciare in ambienti selvaggi e ostili.

E’ praticamente impossibile avvicinarsi ad una lince senza essere sentiti, ha un udito finissimo che riesce a captare persino gli ultrasuoni prodotti dai roditori, compresi i loro fruscii mentre si muovono nelle tane sotterranee.

Come ovviamente insegna il famoso detto, ha una vista eccellente, non solo per la capacità di vedere nella semioscurità ma soprattutto perché il suo occhio si è evoluto in maniera tale da consentire la messa a fuoco di un piccolo roditore a un’ottantina di metri e di valutare perfettamente le distanze; qualità fondamentale per cacciare tra il folto della vegetazione e compiere balzi leggendari.

Le vibrisse poste sul muso fungono da organo tattile durante la caccia e le permettono di sentire le piccole prede che si trovano al di fuori della sua visuale (nelle fauci in genere!) e di decidere il punto esatto dove sferrare il morso definitivo. Anche in alcune zone del muso e nella parte posteriore delle zampe ha peli collegati a sensibilissime terminazioni nervose che le forniscono istantaneamente, come dei radar, informazioni sull’ambiente circostante captando ogni lievissimo spostamento d’aria e permettendole così di mantenere lo sguardo fisso sulla preda, anche in corsa tra il groviglio della boscaglia.

Non è un caso strano dunque il fatto che la lince sia protagonista di decine di storie e leggende che le attribuiscono poteri quasi sovrannaturali…

Hot spot

Le popolazioni di linci più numerose in Europa si trovano in Scandinavia e nei Carpazi.

Un buon numero di esemplari vivono nell’ampia zona dei Balcani e stanno ripopolando le Alpi svizzere, austriache e la zona del Triglav sloveno.

In Polonia è presente nella foresta della Bialowieza e nei monti Tatra.

In Francia nel Parco nazionale della Vanoise.

In Italia la lince sta faticosamente recuperando terreno, non solo nel Parco dello Stelvio e del Gran Paradiso, almeno a quanto riporta parchionline.it: “Tornata negli anni ’80 nelle foreste delle Alpi Giulie e in Carnia, la lince si è poi affacciata nella parte più settentrionale del Piemonte: negli ultimi cinque anni è aumentato il numero delle segnalazioni nella Provincia di Verbania, dalla Val Divedro alle valli Antigorio e Formazza, in Val Vigezzo, Valle Antrona e nella Valle di Bognanco. In collaborazione con il parco Veglia-Devero, la Provincia del Verbano-Cusio-Ossola ha promosso un piano speciale di monitoraggio.”

Negli ultimi tempi ci sono stati avvistamenti documentati anche nell’arco appenninico, nella zona del Casentino e in Abruzzo soprattutto.

Fonti e ispirazione:

L. Canalis, I Mammiferi della Alpi, Blu Edizioni

Rivista Nature & Animals 08 del 2017

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2 commenti

  1. Anche a noi piacerebbe tantissimo! Ma in natura è veramente un’impresa difficilissima, la quasi totalità delle foto di lince europea che girano sono di esemplari addomesticati o in cattività. Però qualcuno ce l’ha fatta a fotografarla.. e neppure troppo lontano da noi. Ma te lo raccontiamo nei prossimi giorni!

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