Le 7 regole per avvistare gli animali

Ecco di seguito una serie di consigli per chi si avvicina al mondo dell’osservazione della fauna che ci circonda. Alcuni potrebbero pensarli banali o superflui ma vi garantiamo che è sempre bene tenerli a mente per non trasformare un’escursione o una vacanza in un monologo estenuante tra noi e il nostro cannocchiale…

1) Rispettare gli animali e l’ambiente prima di tutto.

web_DSC6761E’ la prima e fondamentale regola che dovrebbe valere per la vita in generale che siate nella savana o in città. Per godere della natura che ci circonda dobbiamo avere cura di essa cercando di danneggiarla il meno possibile e disturbarla il meno possibile. E’ ovvio e chiaro, che più ci si avvicina ad un animale, più ne possiamo apprezzare la bellezza e i dettagli ma dobbiamo avere ben a mente che ci sono dei limiti da non valicare per l’incolumità dell’animale stesso; questo può reagire in maniera irrazionale e ferirsi fuggendo o, peggio, se disturbato da troppa frequente invadenza può addirittura modificare le proprie abitudini con conseguenze pesanti per il particolare ecosistema. Conoscere la distanza di sicurezza tra noi e un nido di merli può evitare conseguenze tragiche per i pulli (la foto qui sopra è fatta con un teleobiettivo a debita distanza); come, del resto, conoscere quella tra mamma cervo con il suo piccolo, prima che si senta minacciata, può evitarci una visita all’ospedale (si, non è necessario tirare in ballo serpenti velenosi, leopardi affamati o rissosi ippopotami; siamo in ambiti spesso selvaggi e, seppur senza ansie – qualcuno ha mai conosciuto una persona caricata da un cervo? dubito – il livello di attenzione va comunque sempre tenuto alto; oltre al fatto che gli ospiti siamo noi e come tali dobbiamo comportarci).

Sul fatto di non lasciare spazzatura e resti di cibo, di non danneggiare la flora non ci dilunghiamo più di tanto dandole come pratiche scontate…

2) Conoscere la fauna in maniera approfondita

web20160424_053132Non è necessario essere biologi o novelli Darwin; informarsi bene da internet, documentari, libri e riviste specializzate sulle abitudini e sui comportamenti dei nostri “target” è importantissimo e ci da decisamente una marcia in più. Oltre a darci gli strumenti per affrontare in sicurezza i nostri viaggi come detto sopra aumenta le probabilità di un piacevole incontro; il caso, certo, gioca sempre un ruolo importante ma il sapere in quali orari caccia un giaguaro, quale habitat predilige un’alce, che tipo di vegetazione ama il picchio rosso, in quale periodo va in letargo un ghiro, il riconoscere impronte e segni sono fondamentali. Inoltre, come è pur vero, facendo un paragone, che possiamo godere della bellezza di un’opera d’arte senza avere la minima istruzione è altrettanto vero che approfondirne la conoscenza ne moltiplica il piacere. Quanta differenza in termini di emozioni c’è, tra l’assistere ad un buffo saltellare di un uccello non meglio identificato, rispetto al sapere che si tratta della danza di corteggiamento di un raro Ubara africano?

3) Informarsi e pianificare

_DSC5524Guide, internet, amici, libri. Come detto informarsi prima di partire è importantissimo. Bisogna sapere sempre in quale tipo di ambiente stiamo per addentrarci, quali sono i periodi migliori per farlo, gli orari, le modalità.  Avere ben chiaro quali sono le vie e i sentieri migliori, quale il momento, quali sono i segnali di pericolo (che sia esso una imminente tempesta di sabbia o un semplice acquazzone estivo), come vestirsi, dove dormire, a chi affidarci o chiedere consigli in loco è imprescindibile. Questo implica anche il pianificare con attenzione cosa esattamente (e in quale quantità e peso annesso) infilare nello zaino, nostro compagno fidato; cibo e bevande, mappe, gps o bussola, prodotti per il primo soccorso e addirittura quali obiettivi portare se siamo fotografi cambiano a seconda dei luoghi che stiamo per visitare e degli animali che vogliamo incontrare. Anche conoscere le “usanze umane” del luogo è buona pratica: le possibilità di trovarci faccia a faccia con un grosso ungulato in uno Stato in cui il piatto tipico è il cervo in umido diminuiscono drasticamente rispetto ad una riserva naturale in cui da anni la caccia ai suddetti è bandita. Lo stesso animale in zone differenti reagisce alla nostra presenza in modi differenti!

4) Conoscere se stessi e i propri limiti

_DSC8930Non sempre, ma “andare per animali”, a volte, può essere faticoso; può essere necessario camminare per ore, appostarsi in luoghi scomodi o impervi, guidare una jeep in territori aspri e con un clima ostile e tanto altro ancora. Alcuni viaggi non sono adatti a noi e dobbiamo farcene una ragione in modo da pianificarne altri altrettanto belli. Quanto siamo in forma fisicamente? Soffriamo di vertigini o di mal di mare? Se vediamo un ragno siamo presi da crisi di panico? Bisogna iniziare senza dubbio gradualmente e capire fin dove ci possiamo spingere per la nostra incolumità ma anche per non rendere spiacevole un’ attività che deve essere un momento di gioia. Superare i propri limiti è sicuramente un giusto obiettivo ma con cautela e cervello; e non facciamoci ingannare dalle apparenze: osservare un branco di leoni nel selvaggio Kenya, seduti comodamente nella propria auto è una cosa che possono fare tutti o quasi (fortunatamente) mentre valicare un passo alpino alla ricerca di stambecchi con uno zainone in spalla non è una questione da prendere alla leggera.

5) Avere passione e pazienza

59094_155842031110294_1586915_nCome in tutte le attività della vita, a meno di non essere il fortunatissimo Gastone, la pazienza, la costanza e l’amore sono l’unica garanzia del successo. Brutalmente se non siamo disposti a studiare, sudare, investire tempo e risorse, a imparare dagli insuccessi gli animal trip non fanno proprio per noi ed è meglio provare qualcos’altro…

6) Rendersi invisibili per quanto possibile

IMG_1657Premesso che la maggior parte degli animali ci vede o ci sente mooolto prima che noi lo facciamo con loro ma che se abbiamo ben metabolizzato tutti i precedenti consigli siamo già a buon punto possiamo dire con altrettanta franchezza che qualche piccolo “trucchetto” può di certo aiutarci. Non bisogna per forza conciarsi come Rambo ma a volte un abbigliamento del colore giusto (il verde di solito è meglio del rosso fluo), muoversi in silenzio o non muoversi proprio se abbiamo raggiunto un punto di osservazione valido e avvicinarci sottovento sono pratiche consigliabili per avvistare animali particolarmente timorosi.

7) Stupirsi sempre, comunque, dovunque

web_DSC8285Non tutti hanno la possibilità di andare, ogni due per tre, in Sudafrica tra i ghepardi per questioni di budget o di tempo o per migliaia di altri impedimenti (ma attenti agli alibi facili!). Non disperiamo, questa è una passione che possiamo coltivare anche nel laghetto dietro casa, nel parco regionale poco distante da noi o aspettando con calma un volo low cost per sbarcare in un paradiso naturale non ancora di moda.

Chi l’ha detto che avvistare una poiana o un tasso sia meno emozionante che incontrare un fenicottero rosa o un licaone? Per l’Amazzonia c’è sempre tempo, intanto, armiamoci di buona volontà e godiamoci quello che è alla nostra portata.

Delmiele Tasso

Foto Ale Zoc

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