Eccolo finalmente! Dopo un’attesa che è parsa infinita – quasi quanto per La pantera delle nevi di Vincent Munier, tra l’altro in programmazione di nuovo in qualche sala in questi giorni e imperdibile se non l’avete già visto – Wanted Cinema porta sul grande schermo – 11-12-13 novembre – Le linci selvagge di Laurent Geslin.

Quando abbiamo avuto l’occasione insperata di intervistare Laurent qualche anno fa (godetevi questa bellissima intervista), già ci parlava della sua ossessione per “i fantasmi del bosco”, le linci, animali meravigliosi ma difficilissimi da osservare per esiguità delle popolazioni e per l’elusività che le contraddistingue (SPOILER: tutte le foto che vedete in rete di linci – parliamo della lince eurasiatica, Lynx lynx, non della lince iberica o pardina (Lynx pardinus) – non sono scattate in natura ma in parchi o aree controllate come il Bayerischer wald, anche se spesso i fotografi “dimenticano” di dirlo).
Solo l’incredibile tenacia di Laurent e il suo spirito di martirio avrebbero potuto riuscire nell’impresa. Per nove anni – e a prezzo di sacrifici incredibili – ha inseguito nella regione del Giura, nella Svizzera nord-occidentale, il suo sogno, fino ad identificare una coppia di linci e seguirne gli amori e la riproduzione (già la prima scena del film col maschio in richiamo è pazzesca).

La coppia avrà tre cuccioli, splendidi, due maschi e una femmina, e l’obiettivo del regista seguirà – con tempi estremamente dilatati, stagione dopo stagione, tra un avvistamento e l’altro possono passare mesi – i piccoli nella tana, nei primi giochi, nel rapporto con l’uomo… fino a vederli crescere. Ahimè, sopravvivere per una giovane lince non è cosa facile… ma non vogliamo anticiparvi troppo.

Ne nasce un film-documentario vero, dalla fotografia incredibile, senza compromessi. La regione del Giura appare in tutto la sua abbagliante e selvaggia bellezza, nella sua ricchissima biodiversità (per gli amanti dell’avifauna ci sono delle sequenze memorabili, citiamo solo la schiusa delle uova di gallo cedrone, probabilmente vista come mai vista prima).

Nell’ultima sequenza infine il pensiero di Laurent va ai pochi visionari che a metà del Novecento hanno dato vita al progetto di reintroduzione della lince eurasiatica nel Giura, dopo che anche qui era stata completamente sterminata (come in Italia, dove però ancora oggi è il mammifero più raro e parlare di popolazione in crescita è più una speranza che la realtà). Oggi, a distanza di decenni, i risultati si possono vedere concretamente: le linci hanno riportato equilibrio nel bosco, la popolazione di ungulati, in particolare caprioli, la loro preda preferita, è più in controllo e anche la vegetazione ne trae giovamento.
Mai perdere la speranza!
Prof. Gip. Barbatus
