Diari – Sri Lanka meridionale, terra di elefanti, pavoni e leopardi

tissa wewa lakeConvinto dalle informazioni reperite sulle guide ed in rete, avendo poco tempo, decido di coniugare mare e relax con qualche immersione nella natura e optare così per i due parchi più interessanti del sud del paese, che tra l’altro a febbraio godono della stagione secca, a differenza di quelli a nord.
Arrivo a Tissamaharama, nota semplicemente quale Tissa, con un trasfert privato, ma con il senno di poi consiglio il bus, dal costo irrisorio e velocità elevata. Alloggio davanti al lago di Tissa Wewa, popolato da molte specie di uccelli, tra cui aironi e pellicani, oltre a rettili come varani e qualche coccodrillo. Merita la piacevole passeggiata lungo il perimetro del lago, che porta fino al piccolo villaggio, dove tra i bufali al pascolo ricevo la calda accoglienza degli abitanti (che molto gentilmente mi indicano la via corretta, dopo avermi ritrovato nelle loro proprietà…).
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Gruccioni Orientali – Merops orientalis

Come prima meta opto per Bundala, paradiso indiscusso del birdwatching sull’isola, parco situato a circa 30 min a sud di Tissa, con l’escursione del pomeriggio. Avevo già riservato il safari tramite il mio hotel (Cormoran Lake Resort, 7 € a notte, valido), ma comunque tutte le agenzie e gli hotel offrono le escursioni per i vicini parchi.

Parto per Bundala su un fuoristrada assieme a due signore inglesi, appassionate birdwatcher, che avevano concordato di essere accompagnate dall’ingresso del parco da una guida ornitologa: buon per me.
Già nelle ampie radure poste ai lati della strada che porta al parco è possibile avvistare volatili e bufali, gruppi di cerbiatti, le prime scimmie e anche un serpente intento a farsi il bagno.

All’interno del parco, che è attraversato da molte lagune, la varietà di fauna è sorprendente.

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Siamo in pratica l’unica jeep nel parco ed il binomio birdwatchers anziane + guida, che all’occorrenza fermano sapientemente il driver, ci permette di individuare anche i più piccoli animali, osservandoli con tutta calma, e mi consente di avere il tempo necessario per scattare diverse foto.

Avvistiamo molte diverse specie di aironi (rosso e cinerino) e ibis, cavalieri d’Italia e molti altri pennuti mai visti prima da me (ringrazio gli amici di Animal Trip per l’identificazione [in fondo all’articolo]*). In alcuni punti stazionano interi stormi di cormorani.

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Numerose le scimmie “testa nera”, onnipresenti in tutto il parco, in intere famiglie e anche sulla strada, almeno quanto i pavoni, simbolo del paese, che non disdegnano di esibirsi facendo la ruota (e neppure di svegliarmi un paio di notti con il loro curioso verso).

Lungo il tragitto individuiamo alcuni coccodrilli, manguste, macachi dal berretto, tartarughe e varani, alcuni cinghiali e cerbiatti. Infine scorgiamo un paio di elefanti, che è molto suggestivo vedere liberi in natura. Consigliato!DSCF5441-2
La mattina dopo, sveglia nel cuore della notte, parto per il parco nazionale di Yala, noto soprattutto per il discreto numero di leopardi. Il fuoristrada è simile al precedente, ma stavolta pieno di turisti, tre dei quali dobbiamo recuperare a mezz’ora di tragitto, perdendo tempo (o meglio, sicuramente sonno), ma il parco apre alle 6.00.
Yala dista circa 30/40 min da Tissa e al suo ingresso ci aspetta una selva di fuoristrada incolonnati lungo la strada di entrata. Presi i biglietti, la fila si muove lenta e sorge nel frattempo il sole sulla laguna a destra dell’ingresso.
yalaNon appena entrati, la colonna si spezza e il nostro driver vira a sinistra, apparendo subito in cerca di prede, e si aggira (quasi) furtivo tra scatti e fermate per le stradine sterrate, che passano tra rocce levigate e arbusti fioriti, alberi spezzati e specchi d’acqua fitti di ninfee, tradito solo dalla voce della marmitta. Per ora del leopardo solo qualche impronta.
La moltitudine di jeep non ci impedisce di vedere molte specie di uccelli, per lo più già viste a Bundala, diversi varani e scimmie testa nera, coccodrilli e pavoni, bufali, cerbiatti e qualche cinghiale.
yalaelefantinMentre sostiamo sulla strada, improvvisamente un piccolo elefante spunta dalla vegetazione, avvicinandosi al veicolo, per poi allontanarsi su un sentiero laterale.
I panorami che si susseguono sono molto vari tra loro e tutti da incorniciare. Peccato che la “caccia al leopardo” prevalga sull’osservazione naturalistica e quindi è difficile mettere a fuoco tra una ripartenza e l’altra, così come godersi appieno il posto. DSCF5426La vista del superbo paesaggio è spesso rovinata da altre jeep che si affiancano o sorpassano alla rincorsa del leopardo, vero protagonista, ma che non intende proprio farsi vedere, tra gli sguardi che i driver si scambiano ad ogni passaggio, prima speranzosi e infine desolati.
Il felino infatti non si è visto. Il giorno prima sì (per sentito dire), ma oggi pare abbia deciso di inoltrarsi nella ben più ampia parte non visitabile del parco, lontano dai molti rumori che certo non gradisce, e come dargli torto.
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Giovane di Cervo pomellato – Axis axis

In conclusione, il parco di Yala è certo molto interessante e ricco di fauna, oltre ad essere paesaggisticamente superiore a quello di Bundala, ma il tutto è rovinato dalla eccessiva quantità di fuoristrada, che fanno a gara a chi avvista prima il leopardo, per ottenere mance e buona pubblicità. Entrambi i parchi, comunque, meritano sicuramente una visita, essendo differenti tra loro ed offrendo una varietà di specie e panorami soddisfacenti.

Segnalo anche Tangalle sulla costa sud, che offre diverse possibilità di avvistamento ai margini delle lagune che sorgono a ridosso della spiaggia, oltre che una piacevole sosta prima di arrivare ai parchi.

* Tantalo variopinto (Mycteria leucocephala)

  Pavoncella indiana (Vanellus indicus ) 

 Jacana coda di fagiano (Hydrofasianus chirurgus)

Testo e foto di Massimiliano Gaini

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