Ciao Gianluca, ben trovato. Ci eravamo lasciati parlando di avvoltoi italiani, ci ritroviamo parlando di lupi. Raccontaci di “Storie di lupi”: chi ne fa parte? Quale scopo vi proponete?
Storie di Lupi è un progetto di comunicazione e divulgazione sul lupo italico (Canis lupus italicus). Attraverso prodotti multimediali, come il sito web www.storiedilupi.com e documentari, oppure prodotti editoriali come libri fotografici e opuscoli informativi, ci poniamo l’obiettivo di far avvicinare un pubblico il più ampio possibile alla natura attraverso il fascino e il carisma del lupo, una specie senza dubbio unica nel suo genere.

Lo scopo ultimo del progetto è poi migliorare lo stato di conservazione della specie che, nonostante l’espansione dell’areale e l’aumento del numero di individui, rimane comunque vulnerabile e nel mirino dell’opinione pubblica. Raccontando il lupo a 360 gradi, proveremo a mitigare il conflitto con l’uomo e ci sforzeremo di fornire linee guida per una pacifica coesistenza sul territorio.
Come in ogni storia, il nostro compito è portare il lettore e lo spettatore all’interno della trama complessa del rapporto tra lupi e umani, attraverso i racconti diretti di chi con i lupi ha a che fare per davvero. Il team di Storie di Lupi è composto da biologi, naturalisti, grafici, illustratori, fotografi e comunicatori che, unendo le forze, divengono narratori della storia incredibile del ritorno del lupo in Italia.
Credi che parlare di lupi possa servire a superare almeno in parte l’ancestrale paura del predatore? È possibile andare oltre qualcosa di così radicato? (ho ad esempio letto un demenziale commento di un utente che sotto ad un post sul censimento delle pernici in VCO blaterava di arrivi di linci e futuri massacri della specie… e con il lupo certo non va meglio…)
I nomi delle cose sono importanti. Già nominare una cosa, di per sé, ci aiuta a superare quel senso di paura e di ignoto che proviamo per ciò che è sconosciuto. D’altronde, evitare certi discorsi o non parlare di qualcosa genera nel tempo i famosi “tabù”, che di certo non fanno bene. Parlare di lupi è essenziale per metabolizzare l’idea che un predatore, diverso da noi, coesista con noi nello stesso territorio.
Parlando poi di corretta informazione, sicuramente divulgare buone pratiche di convivenza e linee guida per prevenire i rischi aiuta il grande pubblico e i portatori di interesse a comportarsi nel modo corretto di fronte ad incontri con il lupo.
Anche se combattere una paura ancestrale e radicata come quella del lupo è estremamente difficile, ci sono evidenze che prodotti di intrattenimento, di divulgazione e materiale multimediale possano aiutare fortemente a contribuire ad una migliore attitudine verso una specie. L’odio verso i pipistrelli dopo il covid ne è una lampante dimostrazione.

Mostrare al grande pubblico la complessità e l’importanza di un predatore all’interno di ecosistemi naturali può sicuramente aiutare a conservare una specie e a diminuire il conflitto. Storie di Lupi è un progetto che mira ad aumentare la consapevolezza.
Puoi provare a spiegarci il senso del diminuire il grado di protezione del lupo come specie? Noi non lo abbiamo capito, se non come tentativo di accaparrarsi qualche voto da parte di cacciatori, pastori e agricoltori da parte di questo governo
Potremmo provare a rispondere in due modi differenti a questa domanda: da “politici” e da “scienziati”. Dal punto di vista puramente politico, il declassamento dello status di protezione del lupo, che parte dall’Unione Europea e non dall’Italia, è sicuramente una soluzione “comoda” e “semplice” per gestire un problema. Il lupo, per diverse ragioni, è ancora visto come animale nocivo e problematico. Pertanto, la riduzione del numero di individui è stata vista come scorciatoia per evitare problemi: allo stesso tempo ci saranno meno predazioni e si darà un contentino a cacciatori e ad allevatori scontenti. In Italia, poi, le inclinazioni pro-caccia e anti-carnivori del nuovo governo sono purtroppo ben note…
Dal punto di vista scientifico, invece, sicuramente il lupo è ancora ben lontano da uno stato di conservazione molto favorevole. La specie è senza dubbio in espansione, ma le belle cose non durano per sempre. Oltre alle cause di mortalità di origine antropica, dirette e indirette, gli abbattimenti legalizzati potrebbero far scomparire il lupo localmente. Infine, il declassamento del lupo crea un precedente importante: da oggi, la Direttiva Habitat sarà modificabile in base alle esigenze gestionali per ogni singola specie.
Alla luce di queste considerazioni, ci auguriamo che il lupo, in Italia, rimanga libero e selvaggio, lontano per sempre da cattive intenzioni.
Ma raccontaci qualcosa anche di bello. Perché secondo te il lupo è così incredibilmente affascinante che quando ci si mostra rimaniamo a bocca aperta?
Abbiamo provato a far descrivere il lupo dagli utenti del nostro blog in sole tre parole. Le più ricorrenti sono state “misterioso”, “affascinante”, “selvaggio”, “intelligente” e “fugace”. In effetti, cosa c’è di più affascinante di un animale selvatico in grado di interagire in modo complesso con gli umani?

Il lupo è protagonista di una storia unica nel corso dell’evoluzione: un’auto-domesticazione e la scelta deliberata di vivere a contatto con gli umani, divenendo poi l’animale che oggi chiamiamo “cane”. Sin dal passato, questa specie ha camminato fianco a fianco con gli umani, nel bene o nel male: da competitore alimentari, predatore e nemico naturale, ad alleato inseparabile e compagno di vita.
Il lupo è profondamente radicato nelle nostre paure ancestrali, nel folklore, nelle storie del passato. È una creatura selvaggia, irraggiungibile e fugace. Appare come un’ombra tra le ombre e poi svanisce, come la nebbia dopo l’alba. Il lupo è davvero un animale speciale, così simile e così diverso da noi umani.
Scientificamente parlando, poi, i lupi sono animali sociali, dal comportamento complesso e articolato. Osservarli in branco ci permette di scoprire ogni volta nuovi aspetti dell’etologia di questa specie. Dalle diverse forme di comunicazione, alla cooperazione durante le attività di caccia, i lupi sono animali complicati.
E infine, è un animale che ha una incredibile forza di adattarsi ad ogni contesto ambientale disponibile (resilienza e resistenza), e la capacità di interagire con gli umani in modo complesso, persino all’interno di aree antropizzate e grandi città.
Cercare e osservare lupi in natura è stato un pretesto, per noi, per scoprire le bellezze del nostro Paese, e per vivere davvero una vita selvaggia.
Foto e testo di Gianluca Damiani, naturalista e fotografo
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