
Mancano solo pochi giorni all’uscita in sala del documentario di Andreas Pichler “Pericolosamente vicini” – sarà nei cinema da lunedì 26 agosto, distribuito da Wanted – ma abbiamo avuto il privilegio di guardarlo in anteprima. Cosa dire? La tematica affrontata da questa produzione italo-tedesca è purtroppo drammaticamente attuale (e per noi imprescindibile, tanto che ne abbiamo recentemente parlato sul blog): il sempre più complesso rapporto uomo-grandi carnivori in contesti fortemente antropizzati. In questo caso si parla dell’orso bruno e della Val di Sole, in Trentino, ma poco sarebbe cambiato se al posto dell’orso ci fosse stato il lupo e il contesto fosse stata un’altra valle.
Il turning point attorno a cui ruota il documentario è la morte del runner trentino Andrea Papi, avvenuta a seguito dell’aggressione dell’orsa JJ4 nell’aprile del 2023. La tragedia, da molti preconizzata, ha costituito il punto di non ritorno, polarizzando definitivamente le posizioni tra chi vede come unica soluzione l’eliminazione di tutti gli orsi dal Trentino e chi rifiuta anche l’abbattimento degli orsi cosiddetti “problematici”. Il film ripropone diverse interviste, senza che il regista prenda una posizione netta, preferisce lasciar parlare i protagonisti, in primis i genitori di Andrea, che invocano “giustizia” per il figlio, poi i pastori, la LAV, i manifestanti… e anche loro, gli orsi, i signori della montagna.

Tutto è iniziato però molto prima della tragedia, negli anni Novanta, quando il Progetto Life Ursus si propose l’obiettivo di introdurre in Trentino alcuni orsi bruni dalla Slovenia per rivitalizzare una popolazione locale considerata biologicamente estinta. Pochi però credevano che il progetto avrebbe avuto un tale successo e che gli orsi si riproducessero a ritmo tanto sostenuto: i pochi orsi oggi sono diventati molti orsi e gli incontri occasionali con valligiani e turisti, inizialmente in pratica inesistenti, hanno cominciato a moltiplicarsi, e così inevitabilmente i danni agli apiari, al bestiame…
Personalmente non crediamo esista una soluzione “semplice” e certo fare della presenza dei grandi carnivori una minaccia mediatica continua e una battaglia politica per accaparrarsi voti è la via peggiore da seguire. L’orso è il signore delle terre in cui vive – non ha competitori naturali – non si può pretendere che cambi la sua natura. Bisognerebbe educare alla sua presenza, fare sì che tutti conoscano le principali norme da seguire in caso di incontro fortuito, eliminare alcune pratiche ormai diffuse e non solo con gli orsi – come nutrire i selvatici, comportamento che porta a tragiche conseguenze per gli animali e talvolta per gli uomini. E soprattutto accettare che la natura possa essere “pericolosa”. Quella di Andrea Papi è stata la prima morte causata da un animale selvatico dal Novecento, a fronte di centinaia di morti nei boschi dovute a cacciatori, a migliaia di morti per incidenti stradali… eppure oggi morire per mano di un animale selvatico è ritenuto socialmente inaccettabile.
In un mondo esclusivamente antropocentrico, per l’orso non c’è spazio, così come per il lupo, la lince… non “servono”. E se la direzione è quella di una finta natura per turisti, dove tutto è lunapark, ancora meno.
Se invece si ritiene – e noi di Animal Trip ci crediamo – che la coesistenza sia la via corretta e che se abbiamo una possibilità di salvezza futura l’abbiamo tutti insieme, si dovranno trovare nuove strade, accettandone anche le conseguenze. Non si potrà più vivere come prima, senza precauzioni, ma servirà nuova attenzione, nuove tutele per il bestiame, cani da guardiania, reti… costi in più. E certo serviranno anche pratiche di rimborso più efficienti per chi ha perso i propri animali , incentivi…
Cosa resta alla fine del documentario? La disperazione, la rabbia, le preoccupazioni… ma anche tanta amarezza per come avrebbero potuto andare le cose e non sono andate. Ma soprattutto resta la straordinaria bellezza dell’orso, la sua forza sovraumana, il suo essere un uomo più uomo, più forte (il lupo rimanda al cane, la lince al gatto, l’orso… a noi) che ci ricorda che, nonostante quello che crediamo, non siamo onnipotenti su questa terra.
Al link qui sotto dove e quando poter vedere in sala il documentario: https://www.wantedcinema.eu/it/article/pericolosamente-vicini
Prof. Gip. Barbatus
