“L’Ecosistema in noi”. Un libro sul cambiamento – Recensione

Piano B edizioni è un piccolo fiore prezioso e insolito nel panorama editoriale italiano. Da diversi anni ormai, con piacere e curiosità, attingiamo al suo catalogo per alcune delle nostre recensioni.

Lo facciamo perché c’è indubbiamente un’affinità elettiva tra il nostro blog e le loro scelte editoriali; noi ci occupiamo di viaggi nella natura, di animali, di fotografia, di racconti selvaggi, di argomenti seri ed altri più leggeri saltando da un ramo all’altro in un’estrema e libera varietà di argomenti ma cercando di tenere un focus ben chiaro.

Piano B più in grande, con più attenzione e, ovviamente, professionalità fa un po’ lo stesso in un certo senso. Nelle sue collane troviamo giganti come Verne, Oscar Wilde, Orwell, Bertrand Russell insieme ad autori ben meno conosciuti, troviamo filosofia, politica, letteratura ma anche sport, alimentazione e botanica. Troviamo classici del pensiero e nuove, insolite visioni. Ma anche qui tra i mille argomenti che trattano c’è un filo conduttore che è, almeno a nostro avviso, l’amore e il rispetto per la natura nella sua accezione più ampia. E questo ci piace assai.

L’ultimo libro che abbiamo preso in mano fa parte di quella schiera di scritti di autori meno noti al grande pubblico, un libro a quattro mani (scelta che a livello simbolico già anticipa gli argomenti trattati). 

L’ ecosistema in noidi Francesco Boer e Andrea Pilloni parla fondamentalmente di relazioni, relazioni vitali e di come provare a migliorarci in un mondo in affanno.

Seguendo una mosca entrata nella tranquillità del nostro salotto e ponendosi la domanda “cos’è un ecosistema?” i due autori mescolando filosofia, antropologia, biologia, religione, politica e forse anche magia; indagano sulla natura e sulla natura intima di ognuno di noi; buttano sul tavolo una serie di idee, di spunti, di ragionamenti e di strumenti per provare a capire quale sia il nostro posto in questo mondo così colorato, caotico e vivo.

Alcuni ragionamenti sono forse “troppo avventurosi”, altri decisamente illuminanti e spiazzanti nella loro chiarezza. 

Non conosco personalmente Pilloni e Boer ma credo che il loro intento fosse proprio quello di lanciare dei semi, in modo che ogni lettore provi poi a farli germogliare a modo suo. Questo proposito (almeno nel mio caso) viene raggiunto in pieno perché ascoltando i loro ragionamenti sul rapporto tra uomo e wilderness, sull’ecocentrismo, sull’anima mundi, sulla circolarità mi sono ritrovato con tante risposte ma anche con più domande di quelle che avevo prima della lettura. E le domande ti impongono di ragionare e ragionare alla lunga ti rende “un ecosistema migliore”.

E’ un saggio per sognatori coi piedi per terra. Bravi.

“Un giorno ci venne chiesto: quando è che un gruppo di alberi diventa una foresta?”

Delmiele Tasso

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