Inizialmente abbiamo visto alcune foto di lupo, nelle neve, tra i larici, poi alcuni amici fotografi di grande bravura hanno iniziato a ripostare commenti come “le più belle foto di lupo in natura”, un progetto difficile e fondamentale”, “il lupo da un punto di vista differente”…, insomma, ci siamo incuriositi. E abbiamo contattato uno dei due fotografi, Francesco Guffanti, valdostano d’adozione , per saperne di più.

Ciao Francesco, cos’è “Nuovi equilibri”, raccontaci il vostro progetto
Ciao, tutto ha avuto inizio ormai 5 anni fa, era la fine del 2017, quando per la prima volta ci siamo imbattuti qui in alta Valle d’Aosta nelle tracce di un lupo. Grosse impronte di un canide, una dietro l’altra come solo i lupi sanno fare, nessun dubbio. Da quel momento io e André (Roveyaz, valdostano di Courmayeur) abbiamo deciso di monitorare e studiare la situazione.
Si tratta quindi del ritorno del lupo in Valle d’Aosta
Esattamente, abbiamo dedicato cinque intensi anni alla realizzazione di quello che a breve diventerà un libro (è aperto il crowdfunding, potete partecipare al link: https://sostieni.link/34284), investendo tutte le nostre risorse per ottenere delle immagini “diverse”, con grande sforzo, etica e passione. Ogni foto ha una storia da raccontare e, attraverso la nostra esperienza personale, vorremmo offrire al lettore una nuova prospettiva sulla presenza del lupo sulle Alpi, approfondendo la conoscenza di questa affascinante creatura e il suo ruolo fondamentale nell’ecosistema naturale. “Nuovi equilibri” vuole essere però molto più di un semplice libro sul lupo: è un viaggio affascinante alla scoperta delle meraviglie naturali, della biodiversità e delle particolarità faunistiche della Valle d’Aosta.

Tra le parole che hai usato, “etica” è quella che ci interessa maggiormente
Io e Andrè crediamo fortemente in un approccio etico alla fotografia naturalistica. Questo significa non usare trucchi ed esche, rinunciare a foto facili e spesso accontentarsi di scatti meno perfetti fotograficamente ma più veri. Documentare il lupo in Valle d’Aosta è estremamente difficile (a volte abbiamo invidiato gli ambienti abruzzesi, così aperti!), non ci sono spazi aperti, gli animali spesso sono fotografati tra i larici… è tutto difficile ma questo non giustifica scorciatoie eticamente non giustificabili.
Vediamo però della foto stupende
Grazie, sono le migliori che siamo riusciti a ottenere, con enormi sforzi e tempi molto lunghi. Abbiamo usato le reflex e le fototrappole, necessarie in un contesto così difficile. Ma con il lupo è sempre tutto difficile. Animali stupendi ma ancor più intelligenti. Addirittura percepiscono il sensore delle fototrappole e le evitano (quanto diverse le volpi che giocano con le fototrappole o cervi, caprioli che se ne disinteressano)!

Quanti lupi ci sono in alta Valle d’Aosta? Sono in crescita numericamente?
Attualmente ci sono due branchi, di modeste dimensioni (4/5 individui l’uno, che crescono di alcune unità quando i cuccioli seguono il branco, prima della dispersione). L’ambiente montano, soprattutto in inverno, non permette un’ulteriore espansione e probabilmente il territorio è già prossimo alla saturazione. Anche le predazioni di animali domestici sono molto poche (2/3 l’anno), e questo rende la nostra situazione molto differente da quella ad esempio della Lessinia, dove la convivenza è già molto complessa e si stanno cercando – tolti gli estremisti – nuove soluzioni, costose per tutti.
Cosa avete imparato dai lupi trascorrendo con loro tutto questo tempo?
Sono animali eccezionali, capaci di adattamenti sorprendenti. Erano già molto diffidenti ma dopo l’episodio di 2 anni fa in cui alcuni sono stati uccisi (probabilmente per mezzo di una carcassa avvelenata) sono diventati ancora più schivi. Sono oggi praticamente invisibili, scelgono tane e aree di rendez-vous inarrivabili.

Avete con il vostro progetto un fine anche di divulgazione?
Vogliamo far capire che i lupi sono fondamentali per gli equilibri in natura ed è fondamentale comprendere l’ecologia dei grandi carnivori, i meccanismi che permettono di mantenere in equilibrio dinamico le popolazioni di prede e predatori. I lupi non possono essere visti solo come competitori – cosa che qui in Valle è molto radicata – ma bisogna conoscerli e coesistere, se amarli risulta troppo difficile. Certamente si devono prendere contromisure, i costi aumentano ma le soluzioni esistono.
Testo di Animal Trip, Foto di Andrè Roveyaz e Francesco Guffanti
(tutti i diritti riservati)
