Diari – Cronistoria di avvistamenti e osservazioni di ungulati al Parco Pineta

Ci scrive Massimo, da sempre appassionato di animali ed in particolare modo di ungulati. La sua è una lunga storia di osservazioni fatte con pazienza, amore e rispetto. Seguitelo nelle sue ricerche nel Parco Pineta di Appiano Gentile-Tradate!

Pur avendo il Parco Pineta di Appiano Gentile-Tradate vicino a casa, non l’ho mai preso in considerazione per le mie uscite di osservazione della fauna, mi recavo più spesso nel Parco del Ticino oppure sulle montagne comasche, zone sicuramente ben frequentate da ungulati, la mia passione. E lentamente ho imparato a riconoscerli, a capire le loro tracce, i movimenti, il sesso e l’età degli animali. Poi nel corso del decennio passato, caprioli e cervi hanno iniziato a scendere dalle montagna varesine e comasche e ad occupare zone di bassa collina e di pianura… arrivando anche al Parco Pineta. Ed ecco le prime segnalazioni, i primi avvistamenti e, purtroppo, quasi inevitabili, anche i primi incidenti stradali.
Nel 2010 entro in contatto con il Responsabile GEV(Guardie Ecologiche Volontarie) del Parco Pineta di allora, Giorgio Trespioli: desideravo partecipare, contribuire a qualche studio, ad un monitoraggio sulla presenza dei cervidi. Giorgio mi dice che ce ne è uno in preparazione… e così dall’ autunno del 2010 al novembre 2012 ho partecipato e contribuito al primo studio sulla presenza di ungulati nel Parco Pineta. Insieme con le GEV, abbiamo raccolto dati, ispezionato tutto il parco per trovare i segni di presenza di ungulati, cercato di capire le zone maggiormente frequentate, gli habitat prediletti e, con qualche foto-trappola e numerosi appostamenti, abbiamo stimato la popolazione, allora esigua…all’epoca pensavamo ci fossero 15-20 esemplari sia di cervo che di capriolo in tutto il parco.
Nonostante ora non collabori più attivamente con il Parco, ho continuato negli anni successivi a quello studio a seguire l’evoluzione della popolazione dei cervidi ed in questi anni li ho avvistati, osservati, fotografati. Ho con piacere potuto constatare che la popolazione è aumenta e ha occupato a seconda delle stagioni varie zone all’interno dell’area protetta.
Avvistare gli animali all’interno del Parco Pineta non è affatto facile, a causa della presenza umana escono all’aperto solo verso sera o al mattino all’alba per poi ritirarsi presto all’interno del bosco. Molte mie uscite sono state infruttuose, altre però coronate da successo… ed alcuni avvistamenti sono stati più significativi di altri, più emozionanti, particolari… ne vorrei raccontare qualcuno.

Maggio 2012

OLYMPUS DIGITAL CAMERASiamo nel pieno del monitoraggio ed ormai si ci si è fatti un’idea della popolazione presente e dei movimenti degli animali. Così mi apposto, nascosto, davanti a me un’area aperta, ideale per osservare qualche animale, sperando che la fortuna giri il suo sguardo su di me. Aspetto, attendo, leggo un libro… sono qui dalle 19.00 e, passata un’ora, ancora nulla…deserto. Fa capolino ogni tanto qualche lepre, muovendosi nei prati per alimentarsi, ma di cervidi nulla. Poi, verso le 20.00, sento chiaramente un grosso animale alimentarsi nel bosco a 20 metri da me, qualche giorno prima 3 maschi di cervo avevano fatto la loro comparsa nel prato e li avevo osservati per mezz’ora …..che sia uno di questi?
Prendo il binocolo, metto a fuoco, vedo l’animale, è in mezzo ai rovi nel bosco, troppo piccolo per essere un cervo maschio, forse un capriolo… non vedo il palco… e poi esce nel prato, scatto una foto… l’ attraversa, altra foto e si ferma a mangiare l’erbetta… è a 3 metri da dove sono nascosto!! Una splendida giovane femmina di cervo… ne sento il respiro, è vicinissima, prego che non si accorga di me, scatto ancora una foto… non voglio disturbarla, non voglio che si spaventi, “non ti girare “, urlo dentro me. Dopo un po’, pian piano si allontana per pascolare più lontano. La osservo ancora e pensoche magari l’anno prossimo sarà mamma,… sono commosso, il cuore batte ancora forte…..che serata!

2013-2016, la daina zitella

Nel corso di questi anni di frequentazione del parco, gli ungulati presenti sono sempre stati il cervo ed il capriolo. Recentemente, come in molte altre zone, anche il cinghiale ha fatto la sua comparsa. Ma oltre a questi, in realtà, c’è stata anche la presenza di un singolo esemplare di daino, una femmina. L’ho affettuosamente chiamata la zitella… sempre da sola, nessun maschio, nessun compagno, nessun piccolo, apparentemente non ha mai figliato.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAEra un animale confidente. Anche se ti scorgeva, bastava rimanere immobile ed osservarla continuare le sue attività. La si vedeva tra la fine dell’inverno e l’inizio primavera, quando l’erba dei prati, nel periodo chiamato del primo verde, iniziava a spuntare. Compariva puntuale, per tre anni come un orologio svizzero, e rimaneva nella stessa zona tutta la primavera e l’estate, poi in autunno ritornava un fantasma nei boschi vicini al “suo” prato. Mi ha sempre fatto tenerezza, sia per la sua solitudine, sia per la sua confidenza, magari altri animali fossero stati così tranquilli. L’ultima volta l’ho vista nell’agosto 2016, quest’anno non ancora…forse è in cerca di un compagno, finalmente!

Settembre-Ottobre 2016

Si avvicina il periodo più interessante per il cervo, il periodo degli amori, che cade, normalmente, dalla metà di settembre ad ottobre inoltrato.
Quest’anno già ad agosto avevo iniziato a cercare una zona dove qualche femmina adulta fosse presente ed avevo individuato la giusta area. Bene, ero pronto. A settembre i maschi cercano, a differenza del resto dell’anno, attivamente le femmine e quindi sapere dove ce n’erano alcune mi dava qualche vantaggio. Speravo anche che grazie all’aumento della popolazione ci fossero maggiori avvistamenti e più interessanti. Durante gli anni passati, il periodo degli amori era stato piuttosto blando, poca competizione fra maschi. Di solito osservavo un maschio adulto accanto ad una femmina adulta e magari al piccolo dell’anno, altri maschi non intervenivano, forse la popolazione era ancora troppo esigua e quindi non c’era competizione come succede in zone più popolate. Ma ecco un diario di quel periodo.

17 settembre 2016
Non è ancora l’alba, buio intorno a me, ma sta schiarendo. Sto camminando nella zona dove per tutto agosto ho visto una femmina con il piccolo e qualche giovane maschio. Un senso di inquietudine mi pervade, adrenalina, qualcosa si muove, sento rumori, dei brontoli. Binocolo in mano, è un maschio, ne vedo la testa con i palchi. Sembra davvero grosso e credo mi abbia scambiato per un rivale. Ritorna nel bosco, non lo sento e continuo a camminare, poi esce a 10 metri da me. Un maschio notevole, davvero, imponente, purtroppo la foto non lo raffigura bene ma stazza impressionante per le nostre zone. E’ arrivato nella zona dove c’è la femmina, anche se ancora sembrerebbero separatati…c’è anche un altro giovane maschio nei dintorni, vediamo che succede nei prossimi giorni.

23 settembre 2016
1430Mi apposto ancora prima dell’alba per documentare la presenza di questo altro maschio adulto, meno imponente del primo esemplare, dalla conformazione del palco forse lo ho già visto gli anni scorsi. E’ in mezzo al campo, continua ad annusare il terreno, cerca l’odore delle femmina, lo segue, alza la testa, mi vede. Siamo a 5 metri, lui non si interessa me, ha una sola cosa in testa… indovinate cosa? C’è anche il giovane maschio nel campo, ma non vuole rivali, si avvicina al più giovane esemplare che si allontana velocemente Lui continua ed annusare il terreno, nei dintorni c’è sicuramente una femmina ed il suo odore dev’essere forte. Può essere in estro, ma non si vede e nemmeno il maschio enorme….vuoi vedere che sono occupati fra loro…

25 settembre 2016
Questa volta decido di andare nel tardo pomeriggio. Mi apposto nascosto in attesa dell’uscita dal bosco degli esemplari o almeno lo spero. Purtroppo sembra tutto finito, non si sente nulla, … all’improvviso me la ritrovo di fianco a pochi metri, quando c’era ormai poca luce. E’ uscita alle mie spalle con il suo piccolo, esattamente come negli ultimi due anni, la femmina si ritrova da sola, non ci sono maschi, almeno oggi non si sono visti. Sembra che al parco pineta la stagione degli amori finisca al 20 di settembre, invece…

2 ottobre 2016
1440Di nuovo tento la fortuna nel tardo pomeriggio, magari mi sbaglio ma c’è ancora qualche movimento, qualche “affare” in sospeso fra i cervi. Dopo qualche rumore nel bosco accanto al mio nascondiglio…eccoli, escono allo scoperto ..stesso imponente maschio visto a metà settembre…credo si sia accoppiato con la più piccola compagna….non mi spiego la sua assenza settimana scorsa quando ho visto la femmina da sola….e’ il primo maschio che ho visto qui il 17 settembre…poderoso e splendido…è con la femmina da metà settembre e non credo che abbia fatto molto fatica a scacciare gli altri due maschi più giovani che vedevo aggirarsi. Altre nascite in arrivo… quest’anno il bramito è stato emozionante, tre maschi a contendersi le grazie di una femmina!

Aprile 2017

E’ il periodo della fase territoriale per il capriolo maschio. Dopo aver passato la “brutta stagione” in gruppo con femmine e giovani alla fine dell’inverno, i maschi del piccolo cervide iniziano ad individuare un proprio territorio, marcandolo, difendendolo da altri maschi intrusi, perché’ nel mese di luglio cercheranno di accoppiarsi con le femmine all’interno di questo territorio.

Fra i vari modi di difendere il proprio territorio c’è l’“abbaio”, un verso simile all’abbaiare del cane che il maschio emette per indicare che quella zona e di suo proprietà e che nessun altro maschio deve “varcare” i confini… in quell’occasione sono stato scambiato per un maschio di capriolo…

1516Quel giorno ero stanco di stare appostato, non succedeva nulla, ero stufo di stare lì fermo. Decido di fare una passeggiata, magari qualcosa è dietro l’angolo. Esco dal bosco ed in un prato fuori portata dal mio precedente nascondiglio c’è un bel maschio di capriolo immobile, statuario. Mi vede ed inizia ad abbaiare, sempre più forte, non si muove, io mi abbasso, cerco così di non spaventarlo, ma lui non è spaventato, anzi è arrabbiato! Viene verso di me ed abbaia, abbassa la testa per mostrarmi il palco, mi ha scambiato per un altro maschio! Poi a pochi metri capisce che c’è qualcosa di strano…quell’essere non ha le corna (effettivamente spero sia cosi), non abbia, non ha atteggiamenti da maschio di capriolo… forse il vento non gli portava il mio odore, forse altro…solo allora si accorge dell’umana presenza e scappa!

Gli ho chiesto scusa, lo faccio sempre quando spavento un animale, involontariamente, certo, ma mi dispiace sempre quando succede….a volte è inevitabile, altre volte ci sono errori nel muoversi…..può’ capitare, ma non dovrebbe succedere.

Massimo Pizzetti per Diari di Viaggio

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